Anche le migliori matite si consumano, peccato.

di Alessandro Giacomini

Anche le migliori matite si consumano, peccato.
Ho conosciuto Sergio Staino tramite Margherita Hack, entrambi Toscani con una  spiccata autoironia e onestà intellettuale.

Ho avuto modo di cooperare con lui quando era il direttore del quotidiano l’Unità e in un paio di episodi come autore dei testi delle famose vignette  con protagonista “Bobo”, il suo alter ego.

Lui, disegnatore dalla penna sottile collaborò con una  prefazione e alcune vignette all’ interno del mio libro in ricordo proprio di Margherita Hack.

A Sergio Staino vanno riconosciuti innumerevoli meriti, scrittore, regista, fumettista, nel corso della sua vita ha partorito personaggi e settimanali unici, da Tango a Bobo a innumerevoli collaborazioni, talmente ecclittico che era pure il presidente del premio Tenco, per la musica d’autore, ove anche il sottoscritto ne è nell’organico.

Ricordo con nostalgia la mostra itinerante di satira religiosa denominata “Sacrosante Risate” che abbiamo organizzato a Trento all’interno della quale vi erano alcuni suoi capolavori:

“ non ho mai visto un fanatico religioso avere senso dell’umorismo.

Né una persona con senso dell’umorismo diventare un fanatico “.

La nostra amicizia era plasmata dalla lotta contro le ingerenze clericali nella vita e negli affari di stato quando esse annullano la laicità.

Sergio, al contrario del sottoscritto, usava uno strumento vincente, l’intelligenza:

«Vorrei chiarire che al centro della satira non è la religione in sé. A essere oggetto di satira, semmai, sono quei ministri e quegli adepti che le manovrano per fini terreni  di potenza personale. Io sono ateo, miscredente e anticlericale, ma al di là di questo, ciò che mi meraviglia è che le istituzioni religiose ci considerino dei provocatori. Il motivo sta nel fatto che il loro potere è fondato su fondamentalismi dogmatici e, poiché la satira, per la sua natura disincantata, è seminatrice di dubbi non può che essere mal vista».

L’ho visto l’ultima volta lo scorso anno a Trento in occasione di una conferenza dal tema “Religioni e Satira”, e con la sua immancabile ironia rammentava la vignetta di Margherita Hack al cospetto di Dio :

L’angelo si rivolge a Dio :

“ qualcosa non va capo “

Dio:

“di là c’è una certa Margherita che sta mettendo in crisi le mie certezze… “.

E’ proprio vero, la mancanza è la più forte presenza che si possa sentire, grazie di tutto caro Sergio.