Capra e cavoli!

di Lucio Binelli

Dice bene Ciaghi riportando il motto che introduce gli Statuti di Baldino e Pinzolo e che ammonisce a preferire il bene comune al bene privato. [/A_CAPO]
Magari ci sarebbe stato bene anche un “semper” e se i nostri antenati avessero immaginato quanto sarebbe sceso il livello (etico) dei loro successori, sono certo che lo avrebbero aggiunto! [/A_CAPO]

Considerazioni a margine della concessione della deroga per l’abbattimento della “casa del console” di Campiglio.[/A_CAPO]
Innanzitutto sorprende che l’opposizione non abbia colto l’occasione per diventare protagonista. Viste le “defezioni” nella maggioranza sarebbe riuscita a ribaltare il risultato della votazione. Ma forse nemmeno l’opposizione pensa che la concessione di quella deroga sia un atto estremamente negativo per il “bene comune”! [/A_CAPO]
Altra cosa spiacevole è il fatto che i “dissidenti” della maggioranza, non abbiano fatto una cosa molto semplice: abbandonare l’aula per far venir meno il numero legale e riaprire il dibattito per giungere ad una conclusione più meditata e consapevole.[/A_CAPO]

Ma perché questa decisione è estremamente negativa per il bene pubblico?[/A_CAPO]
Innanzitutto perché consente la demolizione di un edificio che ha un valore storico per Campiglio. Come era successo per il Salone Hofer (per il quale era stato scelto a suo tempo di non far valere il diritto di prelazione) probabilmente ci sarà fra qualche tempo un pentimento tardivo e quindi inutile.[/A_CAPO]

Per il “bene pubblico” inoltre, e questo è gravissimo, si è creato un precedente che porterà con sé conseguenze devastanti: si è concessa ad un privato una deroga che finora era stata riservata soltanto a soggetti portatori di interesse pubblico. [/A_CAPO]
Questo significa che sarà difficile negare la stessa possibilità ad altri in futuro. [/A_CAPO]
O che il Consiglio Comunale eserciterà una pericolosa “discrezionalità” nel concederla:[/A_CAPO]
a qualcuno si, a qualcun altro no![/A_CAPO]

Eppure il modo di salvare capra e cavoli ci sarebbe stato, e forse potrebbe essere ancora percorribile: si proponga al privato la concessione della deroga, facendogli sottoscrivere una convenzione per cui il privato si obbliga a “smontare” anziché demolire la “casa del console” e a “rimontarla” esattamente uguale, a Campiglio, in un luogo che gli sarà indicato dall’Amminstrazione che ne diverrà proprietaria.[/A_CAPO]
Il tutto, ovviamente, a spese del richiedente.[/A_CAPO]
Sarebbe così salvo l’interesse pubblico e sarebbe allora giustificata la deroga. [/A_CAPO]
Ma forse al privato interesserebbe meno averla…[/A_CAPO]