Casa Cacam, vittoria per la Rurale. Una sconfitta per la popolazione di Pinzolo?

di Marco Salvaterra

Casa Cacam, vittoria per la Rurale. Una sconfitta per la popolazione di Pinzolo?

La notizia è apparsa sui giornali locali qualche giorno fa: la settimana scorsa il presidente del Tar di Trento Fulvio Rocco ha accolto il ricorso de “La Cassa rurale Adamello Valsabbia Paganella” contro il Comune di Pinzolo annullando la prescrizione con cui, nell’aprile scorso, l’Amministrazione comunale aveva rilasciato la variante al permesso di costruire. In pratica il Comune, guidato da Michele Cereghini, aveva cercato di limitare la speculazione edilizia appellandosi alla legge Gilmozzi, secondo la quale la parte destinata a “seconde case” non può superare il 50%.

La vicenda “Casa Cacam è ben nota a tutti, e non voglio ripercorrerla e ricordare gli errori e le “leggerezze” commesse da tanti, sia soci che amministratori. Ormai il destino sembra segnato e temo che a poco servirebbe il possibile ricorso al Consiglio di Stato da parte del Comune.

L’intera vicenda sembra ormai interessare soltanto a pochi soci ed ex-amministratori della banca, mentre lungo la val Rendena l’impressione che si ha è quasi di “fastidio” riguardo a “Casa Cacam”, vedendola come una questione che riguarda soltanto la ex-Rurale di Pinzolo. Il timore è che invece questo sia solo l’inizio. Tra qualche anno, vista la progressiva chiusura degli sportelli in tutta Italia, sarà economicamente conveniente mantenere un fabbricato di notevoli dimensioni come quello realizzato dalla ex-Rurale di Strembo? Oppure altri in val Rendena o nelle Giudicarie?

Questa l’amara dichiarazione alla stampa del sindaco di Pinzolo: “Il Comune di Pinzolo ha fatto tutto il possibile per mantenere quest’immobile nel patrimonio della collettività, oggi questa possibilità non c’è. Purtroppo le fusioni ci hanno fatto perdere la possibilità di governare il nostro territorio”.