Circonvallazione: a proposito dell’uovo di Colombo…

di Monica Turri

Ed eccomi a tirare le mie somme personali sulla riunione di venerdì 9 marzo 2007, che mi si è preannunciata con una lettera del mio e di altri sindaci, che mi invitavano a ridiscutere le TRE ipotesi già esistenti e, sicuramente migliorabili e che costituiscono la base di partenza migliore per scegliere una soluzione ottimale e fattibile per eliminare il traffico dai nostri centri storici (cito testualmente la lettera e di mio pugno sottolineo FATTIBILE ).

Deve essermi sfuggito qualcosa, perché ho sentito discutere molto di una e molto poco delle altre due, soprattutto per quanto riguarda le eventuali migliorie.

Non discuto sulla variante dell’ipotesi di riferimento, è ovvio che , così modificata si avvicinerebbe di molto al “male minore”, ma sulla sua effettiva fattibilità, mi spiego.

Chi ha partecipato alle varie riunioni informative, sa per certo che l’incarico di consulenza sulle tre ipotesi è stato affidato al politecnico di Milano verso la seconda settimana di febbraio, ganzi, in venti giorni hanno capito quello che in vent’anni non aveva capito nessuno, ma saranno poi COSI’ sicuri di poterlo realizzare? Il fatto che i tecnici della provincia non c’abbiano pensato vuol dire che forse non è così semplice come sembra, sono mai stati fatti dei seri rilievi per vedere cosa realmente c’è dieci metri sotto tutta la lunghezza di TUTTO percorso?…non credo ce ne sia stato il tempo.

Dal sincero (?) discorso del sig. Collini si è capito che nemmeno sono stati fatti seri rilievi per la tanto sbandierata instabilità del Doss, egli stesso, dopo aver citato le varie “magagne” presunte della roccia, si è lasciato scappare che, prima di iniziare un’eventuale preforo, di dovrebbero fare un’anno di rilievi e carotaggi… scusate, vuol dire che fino ad oggi non sono stati fatti? Vuol dire che allora, il bistrattato ing.Caola aveva ragione quando diceva che sono state fatte perizie geologiche basate solo su foto aeree?

Ma torniamo alla soluzione di riferimento, altra incognita, anche molto pesante, l’uscita dei fumi, tutti in cima?.. evviva, chissà che contenti a Carisolo… tutti all’inizio?… urrà, usciranno cento metri prima dei campi di calcio… usciranno in concomitanza delle uscite di sicurezza?… wow, nel caso le avremo tutte ben distanziate (una ogni 300 metri) lungo il tracciato, a tutto discapito della nostra zona verde.

Non parliamo dei tempi di realizzazione, 4 km di strada, di cui circa tre in galleria in 1718 giorni … circa tre anni di lavoro.. continuativi (ne ho già parlato nel mio primo appunto) , ma IMPOSSIBILI da realizzare continuativamente (pausa invernale e doverosa pausa estiva causa stagione turistica), pazienza, li prendiamo per il collo con le penali.

Ma, se un progetto non è presentato con i rilievi precisi di cui sopra, qualsiasi impresa potrà facilmente appellarsi all’incognita idrogeologica e sospendere tranquillamente i lavori, senza dover pagare penali.

E infine, incognita anche più reale di tutti i rischi geologici, la nostra PAT, quali “varianti in corso d’opera” tenterà di realizzare… ahi ahi, collegamento docet, presto si fa a firmare protocolli d’intesa, ma ancor più presto si fa a rimangiarseli, quali garanzie avremo dal momento che i nostri sindaci firmeranno la frettolosa delibera unitaria?

Lascio a tutti voi questi pensieri perché proviate e darvi delle risposte, se non ci riuscite, sappiate che, mai come in questo delicato momento c’è bisogno dell’impegno di tutti, per esigere dalle nostre amministrazioni precise e dettagliate garanzie, ulteriori e più approfonditi chiarimenti, lasciando gli interventi organizzati a chi ci crede.