Circonvallazione: considerazioni sulla lettera di G. Maestranzi
Ho provato a trarre le mie conclusioni, come invita a fare il Sig. Giacomo   Maestranzi, dopo aver letto le sue riflessioni inviate a Campane di Pinzolo in   data 16 marzo 2007, e vi garantisco : ….. faccio veramente fatica a capire! 
Sembra che i cittadini di Pinzolo siano impazziti e che l’unico pensiero che   riguarda la “circonvallazione” sia limitato alle “abetaie”.
Il problema della   circonvallazione di Pinzolo, vorrei ricordare, è leggermente più complesso;   oltre l’abbattimento delle piante (abeti-pini-cespugli) essi siano, mi sembra   vada tenuta in considerazione la grande importanza di quel pezzo di terra verde   che è la nostra Pineta, prima per la nostra comunità e poi anche per l’economia   turistica.
Mi stupisce veramente che un imprenditore possa paragonare un   discorso cosi’ complesso ad una semplice ripulitura del prato del nostro maso o   all’ex abetaia della Casa di Riposo Abelardo Collini oltremodo considerando che   si parla di suolo pubblico e suolo privato.
L’attenzione dei tanti cittadini   è indirizzata e sensibilizzata verso timori leggermente più corposi; non si può   dimenticare che la Pineta è una o forse la più importante “attrattiva “del   turismo estivo e va dunque salvaguardata e valorizzata; non si può dimenticare   che pezzi di terra come la Pineta sono in via di estinzione ed è per questo che   abbiamo il DOVERE di difenderla.
Dopo l’esposizione a Carisolo in data   09.03.07 da parte del Politecnico di Milano riguardante l’ ultima soluzione   alternativa, siamo tutti tornati alle nostre case con la rassicurazione che si   era individuata finalmente la soluzione ottimale.
Io, sono arrivata alla   riunione con mille diffidenze e ne sono uscita con mille certezze.
Ahimè,   ecco Campane di Pinzolo che pubblica la relazione del Politecnico di Milano e   tutte le mie certezze svaniscono. 
Leggo
“ Lungo la trincea   coperta, a differenza di quanto possibile in gallerie naturali o artificiali, è   inoltre possibile prevedere, sempre in caso di emergenza, la disponibilità di   almeno un paio di uscite veicolari da porre in corrispondenza delle piazzole e   preferibilmente nel tratto mediano nella zona di confluenza dei rami del   Sarca.Anche le uscite veicolari sarebbero attrezzate con portoni attivabili in   emergenza e controllabili ai fini della immissione di aria esterna in caso di   incendio.”
Parliamo, in caso di emergenza della disponibilità di un   paio di uscite in corrispondenza delle piazzole… dove a questo punto e come   raccordate la viabilità ? …..SPIEGATEMI, per favore!!!
