Dal mare della Sicilia alle nevi di Madonna di Campiglio: arriva il pesce “mangia-plastica”

di Apt Madonna di Campiglio

Dal mare della Sicilia alle nevi di Madonna di Campiglio: arriva il pesce “mangia-plastica”

Per iniziativa dei club Rotary della Sicilia e del club Rotary Madonna di Campiglio, è arrivato ai piedi delle Dolomiti di Brenta il progetto “Flavofish”, nel segno della sostenibilità. Il pesce “mangia-plastica”, un’installazione architettonica studiata per incentivare la raccolta differenziata della plastica e far riflettere sulla problematica dell’inquinamento, è stata posizionata venerdì all’esterno del rifugio Patascoss, nell’ambito delle “conviviali” rotariane che si stanno svolgendo in questi giorni a Campiglio.

MADONNA DI CAMPIGLIO – Il progetto “Flavofish”, che prende il nome dal flavobacterium (il batterio mangia plastica), è un’iniziativa promossa e organizzata dai 3 Club Rotary dell’Area Panormus del Distretto 2110 (Palermo “Teatro del Sole” , Palermo Ovest e Palermo Mediterranea) che, grazie alle “connessioni” con il club Rotary Madonna di Campiglio, è “approdata”, venerdì sera, in Trentino, sulle piste della Skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta.

“I tre club Rotary dell’Area Panormus del Distretto 2110 – spiega Domenico Caminiti, presidente del Rotary Club Palermo “ Teatro del Sole” – e il club Rotary Madonna di Campiglio sono da tempo impegnati nel miglioramento dell’impatto a livello locale e globale. Il nostro progetto sulla salvaguardia e la tutela dell’ambiente ha già visto l’installazione di 30 pesci mangia-plastica sulle spiagge della Sicilia, in prossimità di stazioni balneari o in luoghi di attracco turistici. Due nuovi esemplari, il primo installato venerdì sera presso il rifugio Patascoss a Madonna di Campiglio, l’altro in previsione di essere posizionato sulla spiaggia di Palermo l’estate prossima, vogliono sancire l’impegno dei clubs coinvolti per raggiungere l’obiettivo del 100% della raccolta differenziata di plastica e metalli in modo sostenibile ed originale. Coinvolgendo il Club campigliano – conclude Caminiti – sigliamo il connubio rotariano mare e monti a tutela del patrimonio di biodiversità”.

La struttura, a forma di pesce e con funzione di contenitore della raccolta differenziata per la plastica, ha una duplice valenza: la prima, funzionale, è di svolgere il ruolo di grande contenitore per la raccolta differenziata; la seconda è, invece, educativa e associativa. Attraverso l’immagine del pesce pieno di plastica, si vogliono proporre spunti di riflessione sul tema dell’inquinamento dovuto ai materiali plastici e sul loro conseguente ingresso nella catena alimentare.

“Si tratta di un importante progetto – commenta Roberto Papa, presidente Rotary Club Madonna di Campiglio – che unisce al valore pratico la capacità di attrarre, attraverso la curiosa forma del pesce, l’attenzione degli ospiti e degli sciatori e di farli riflettere sull’importanza di scegliere comportamenti virtuosi nella vita di tutti i giorni. Madonna di Campiglio, attraverso uno specifico progetto promosso dall’Azienda per il Turismo in collaborazione con il Parco Naturale Adamello Brenta, è impegnata attivamente nella riduzione dell’utilizzo della plastica. Questo aspetto, oltre alla frequentazione trentennale che lega il presidente Caminiti alla località, ha fatto sì che l’iniziativa dei Rotary siciliani diventasse una proposta anche per la montagna sostenuta dal Rotary di Campiglio”.

“Il progetto “Flavofish” – commenta infine il presidente di Azienda per il Turismo Tullio Serafini, presente all’incontro di venerdì – si fonda sulla stessa filosofia del nostro “Let’s green”, un percorso di responsabilità e gesti concreti che sta coinvolgendo 10 rifugi alpini e sulle piste, tra i quali il rifugio Patascoss, nel “liberarsi” della plastica monouso (2 tra questi hanno già raggiunto l’obiettivo di essere 100% plastic free). Poter confrontarsi con progettualità simili portate avanti da altri territori è importante: si condividono criticità e buone pratiche di successo per affrontare un problema, quello dell’inquinamento provocato dalla plastica, che è comune”.

La questione è globale e solo con l’impegno di tutti si potrà migliorare l’impatto della plastica sull’ambiente e sulla vita del pianeta.