Daniza è morta in val Rendena e resta in val Rendena

di Alessandro Giacomini

Sì evince dai quotidiani locali che l’orsa Daniza, dopo essere stata imbalsamata, potrebbe diventare un’attrazione in mostra al MUSE con un notevole riscontro di visitatori e ovviamente anche a livello remunerativo.
Sorprende però che l’opportunità offerta agli amministratori della Val Rendena sia latitante ai loro occhi,
la direzione del parco gli stessi amministratori comunali locali restano silenti a tale notizia.
L’ora Daniza ha vissuto prevalentemente nelle zone della val Rendena, ha concesso emozioni ai valligiani, il più delle volte però negative, per i danni che ha creato.
Senza dimenticare, che il fulcro delle manifestazioni pro Daniza da parte delle associazioni animaliste si sono svolte a Pinzolo, causando notevoli disagi di ordine pubblico per i residenti, gli stessi sono stati offesi da cosiddetti animalisti, alcuni provenienti direttamente dalla città di Trento, con epiteti al grido di assassini, dimenticando che ai residenti l’orso è stato imposto dai dirigenti provinciali.
Dunque è logico e intuitivo, che la sede preposta per l’esposizione del plantigrado sia in questi luoghi, magari in uno dei centri faunistici del parco Adamello – Brenta (sempre in debito di visitatori e non solo di quelli…. ) , all’ interno di un percorso didattico e informativo dedicato al rapporto tra uomo e animale Orso, oppure, l’esposizione dello stesso presso il centro di Pinzolo con un pannello informativo che interagisca con l’ utente nella prevenzione di eventuali incontri, magari aggiornandolo in diretta sugli avvistamenti geografici degli orsi nelle valli limitrofe.
Sarebbe irragionevole pensare altra sede, Daniza da viva stanziava pericolosamente nei meandri di Pinzolo, però innocua, da morta, diventa il bancomat degli esercenti della città di Trento, che assurdità.

Alessandro Giacomini