Ecco i nuovi gestori dei rifugi Mandron e Carè Alto

di SAT Centrale

Ecco i nuovi gestori dei rifugi Mandron e Carè Alto

Al rifugio Carè Alto arriva Gianni Mittempergher, al rifugio Mandron ci sarà Denis Redolfi, la gestione del rifugio Sette Selle è stata assegnata a Ruggero Samaden
Un’apposita Commissione istituita da SAT ha vagliato gli allegati e i documenti prodotti, scegliendo i candidati idonei dopo uno specifico colloquio in cui si chiedeva tra i requisiti (richiesti dalle norme Provinciali): conoscenza del territorio, delle vie di accesso al rifugio e ai rifugi limitrofi, capacità di prestare, eventuali, necessarie azioni di primo soccorso. A decretare le nomine il Consiglio centrale della SAT lo scorso 21 marzo.

Entusiasta Denis Redolfi, del Mandron. Classe 1979, nato in Trentino e cresciuto a Mezzana in Val di Sole, Denis Redolfi è maestro di sci alpino e allenatore di sci club. “Da piccolo pensavo solo a sciare, ma poi all’età di 16 anni ho iniziato ad avvicinarmi al mondo dell’alpinismo, con passeggiate, arrampicate e brevi gite con gli sci d’alpinismo. Con la mia famiglia gestisco un hotel a Mezzana e ora la mia futura casa diventerà il rifugio Mandron. Sarà un luogo di aggregazione, di riparo e caloroso, l’obiettivo è creare un team di ragazzi giovani, appassionati di montagna. Sarà la nostra casa d’alta montagna, ma non saremo un albergo, il rifugio deve rimanere ciò che è: un rifugio. Siamo pronti ad accogliere i futuri ospiti, escursionisti e alpinisti.”

Soddisfatto Gianni Mittempergher, del Carè Alto. Classe 1974, di Rovereto, lascia l’esercizio rurale de Il Masetto di Terragnolo, grande appassionato di montagna. “Gestire il Carè Alto – dice – è fare un passo avanti e un passo indietro. Indietro perché torno a quando ero più giovane con diverse esperienze in rifugio e avanti perché mi faccio carico di una nuova assunzione di responsabilità. Il nostro obiettivo è quello di portare avanti la gestione del Carè Alto con la sensibilità di raccontare e far conoscere che il rifugio è una porta aperta sulla montagna, non un’attrazione turistica in sé. La scelta di lavorare nei rifugi di montagna mi ha permesso di imparare ad affrontare i problemi che si verificano in contesti in cui è necessaria una buona manualità e capacità decisionale – dice ancora il gestore del Carè Alto -. Ho un profondo rapporto con la montagna, derivante da una lunga e assidua frequentazione e dall’impegno ambientalista a cui mi sono sempre dedicato con passione”.