Espansione del servizio di metanizzazione in Giudicarie

di Mario Tonina

Ordine del giorno presentati dal cons. Mario Tonina in occasione dell’assestamento di bilancio e approvati all’unanimità riguardante:

  • Espansione del servizio di metanizzazione in Giudicarie

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Trento, 25 luglio 2017

Egr. Sig. Bruno Dorigatti

Presidente del Consiglio della

Provincia Autonoma di Trento

Palazzo Trentini

Via Manci, 27

38122 TRENTO

PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO

ddl n. 208/XV " Assestamento del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2017 – 2019”

Espansione del servizio di metanizzazione in Giudicarie

L’espansione del servizio di metanizzazione del Trentino è stata attuata secondo fasi successive, i cui interventi sono stati supportati finanziariamente da parte della Provincia nel caso in cui non vi era la convenienza economica dell’iniziativa privata, attraverso la concessione di interventi previsti in base alla legge provinciale 17 marzo 1983, n. 8 “Intervento a favore della realizzazione delle reti di distribuzione del metano nella provincia di Trento”. Con tale legge si intendeva infatti incrementare l’estensione delle reti del servizio pubblico di distribuzione del metano sul territorio provinciale attraverso dei piani di fattibilità per ambiti territoriali, prevedendo di fatto che i beneficiari degli incentivi fossero principalmente i Comuni o loro soggetti di riferimento. Tanto è vero che è previsto che, qualora la realizzazione e la gestione delle reti di distribuzione del metano siano disposte da un soggetto diverso dal Comune, su base convenzionale, deve essere prevista la possibilità di riscatto da parte del Comune delle reti realizzate tramite incentivo.

Dal 2000, con il d.lgs n. 164/2000 – decreto Letta – lo scenario della metanizzazione è stato regolato diversamente rispetto al passato suddividendo il sistema metano in vari funzioni; il servizio di metanizzazione distribuzione è stato separato dal servizio di trasporto del gas e da quello di vendita. E’ stato così sancito che il servizio di trasporto è attività di libero mercato, previa autorizzazione statale, così come la vendita, mentre la distribuzione è consentita per grande ambito territoriale per il tramite dell’attribuzione in forma esclusiva, con periodo di 12 anni, ad un soggetto, scelto con gara.

La Provincia autonoma di Trento, con la legge sull’energia n. 20/2012, ha scelto – nelle sue facoltà statutarie – di applicare la norma nazionale per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas, differenziandosi dalla stessa solamente per quanto attiene l’identificazione dell’ambito territoriale (ATEM) optando per un unico ambito anziché tre, la scadenza dell’emissione del bando di gara al 2018 e l’identificazione della stazione appaltante in capo alla Provincia stessa. La gara per l’affidamento del servizio di distribuzione prevede a favore del vincitore sia la gestione in esclusiva per 12 anni delle reti esistenti, sia la realizzazione, con il successivo esercizio, di nuove reti di distribuzione a favore di territori sprovvisti di tale servizio, nonché l’effettuazione di investimenti rivolti all’efficientamento energetico per ridurre i consumi del gas.

La realizzazione di nuove reti è vincolata, per norma (d.m. 226/2011), dalla valutazione positiva dell’analisi tecnico-economica dei criteri che saranno indicati in gara in base ai quali i soggetti che intendono partecipare alla gara devono redigere un piano di sviluppo delle reti che di fatto potranno sostenere l’investimento attraverso la remunerazione della tariffa applicata successivamente. La norma di riferimento tra l’altro prevede l’obbligo per il soggetto vincitore di provvedere alla costruzione della rete nei Comuni dell’ambito non ancora metanizzati, qualora si rendano disponibili finanziamenti pubblici in conto capitale di almeno il 50% del valore complessivo dell’opera e gli interventi siano programmabili tre anni prima della scadenza dell’affidamento, anche se l’intervento non è previsto nel piano di sviluppo che sarà dichiarato vincitore.

Con questa previsione pare evidente che la valutazione tecnico-economica non sia di difficile riscontro tenuto conto che l’affidamento ha durata di 12 anni.

La predisposizione dei criteri da fissare in gara diventano quindi lo strumento per la pianificazione dell’estensione delle reti e del servizio pubblico di distribuzione per l’intero territorio provinciale.

Tali fatti interessano fortemente i Comuni giudicariesi che, di fatto, si sono ritrovati solo parzialmente nella possibilità di accedere al servizio pubblico di distribuzione del gas. Infatti la metanizzazione del territorio giudicariese non è stata completata. Essa ha avuto origine in forza delle esigenze industriali espresse dalla cartiera di Condino negli anni Ottanta ed ha avuto seguito solo in Valle del Chiese fino alla Busa di Tione grazie alla tenacia dei Comuni giudicariesi interessati nell’aver saputo organizzarsi attraverso la costituzione di società dedicate che hanno consentito di costruire sia la tubazione di trasporto del gas che la rete di distribuzione nei vari abitati; ciò in accordo con la norma nazionale di settore e grazie al sostegno della PAT dopo aver individuato i criteri per la formazione del Piano pluriennale degli investimenti nel settore dell’energia nonché il piano stesso in ossequio alla previgente disciplina della l.p. n. 8/1983. L’ultimo aggiornamento del Piano iniziale (2004), risale alla XIII legislatura, con deliberazione della Giunta n. 1343/2008. Da allora benché vi fosse un accordo sottoscritto il 28 dicembre 2007 con il Comprensorio delle Giudicarie e la società che opera il trasporto fino a Tione, la Provincia ha revocato gli incentivi già concessi per la costruzione della rete di trasporto per i quali si era impegnata ed ha sospeso quelli già concessi per la rete di distribuzione nei paesi della Val Rendena, in attesa della definizione del quadro di riferimento normativo.

Tale quadro si è sbloccato nel 2015 in ragione delle modifiche al decreto criteri n. 226 del 2011, dopo essersi concretizzato nel 2014 con la definizione del calcolo dei valori di rimborso delle reti.

Recentemente i Comuni giudicariesi sono stati informati rispetto al quadro di riferimento in un’assemblea dei Sindaci dal Presidente della Comunità, nonché nell’ambito del Consiglio delle autonome locali da dove è emersa in particolare la necessità di potenziare la tubazione di trasporto nel territorio giudicariese per consentire l’effettiva estensione del servizio di distribuzione da parte del nuovo gestore e ciò agendo sul potenziamento della pressione a Pieve di Bono nonché dando la possibilità di estendere ulteriormente il feeder di trasporto al fine di permettere la chiusura dell’anello con la rete SNAM di Riva del Garda per garantire, in caso di anomalie, la continuità del servizio sia per le Giudicarie che per le utenze di Riva del Garda.

Pertanto, tenuto conto dell’evoluzione normativa che prevede lo svolgimento di gare per il servizio di distribuzione di fatto riservate a soggetti molto strutturati con forti dotazioni finanziarie, i Comuni vedranno vanificati gli sforzi fin qui fatti poiché la loro società di distribuzione (Giudicarie Gas), sarà costretta – di fatto – a cessare l’attività davanti a soggetti nazionali e/o internazionali più forti nel competere in gara nonché a non ricevere garanzie sufficienti affinché la gara per la distribuzione possa vedere proposto ai Comuni stessi dal nuovo gestore un piano di sviluppo della rete adeguato al servizio che da molto tempo si auspica sia in Val Rendena che in Giudicarie esteriori.

Tutto ciò premesso e considerato che il servizio di distribuzione del gas è un servizio di interesse pubblico per tutti i cittadini trentini sia dei territori di montagna che di periferia,

visto l’articolo 21 del ddl 208/XV

IL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

impegna la Giunta provinciale


  1. a sostenere le iniziative in corso con la Comunità di Valle delle Giudicarie e i Comuni, al fine di costruire il bypass del feeder di Pieve di Bono nonché quelle per estendere la tubazione di trasporto nel territorio a servizio della metanizzazione delle Giudicarie e di altre aree potenzialmente interessate;



  1. ad individuare soluzioni tenuto conto degli stanziamenti sulla missione 14 (Sviluppo economico e competitività) volte ad assicurare nei confronti dei Comuni non metanizzati le risorse per la realizzazione di infrastrutture del servizio pubblico di distribuzione del gas qualora ciò non fosse previsto nel piano d’investimento della gara gas e tenuto conto della relativa normativa;



  1. a controllare e sovraintendere sugli effetti di investimenti nel campo dell’energia le cui tecnologie possono anche solo ipoteticamente porsi in conflitto con le politiche di sviluppo organico della rete del gas sul territorio, affinché le medesime tecnologie siano di reciproco aiuto per soddisfare il fabbisogno energetico delle popolazioni.

Il Consigliere provinciale

Mario Tonina

Il Consigliere provinciale

Pietro De Godenz

 

Il Consigliere provinciale

Gianpiero Passamani