Il dovere della trasparenza

di Michele Cereghini

Sono passati quasi due mesi da quando ho invitato i rappresentanti del Comitato Unocinquecinquezero a rendere pubblica la documentazione contabile relativa all’evento “Campiglio Trepertre”.

L’imbarazzato silenzio che grava su come in realtà sono stati spesi una montagna di euro si fa ogni giorno più pesante.

Sull’argomento il gruppo "Futuro Insieme" ha presentato ben due interrogazioni.

La prima, per la quale avevamo richiesto una risposta orale, non ha sortito alcun effetto.

Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale il nostro primo cittadino si è lanciato in una difesa d’ufficio all’operato dell’Assessore Binelli e del suo comitato.

Mentre lo ascoltavo dai banchi della minoranza sono riandato ai miei ricordi scolastici. Nella Divina Commedia, Virgilio si rivolge ai demoni che si oppongono al passaggio del sommo poeta e pronuncia la storica frase: "Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare". Come a dire che le cose stanno così e non se ne deve più parlare.

Stesso esito anche per l’interrogazione scritta che, ad oggi, non ha ancora avuto risposta.

Di sicuro il nostro Sindaco, in questa giornate caratterizzate da forti precipitazioni, sarà occupatissimo a pensare come spendere la montagna di soldi prodotti dalla sua centralina al Cinglo e non ha quindi tempo per rispondere alle nostre fesserie!

Il Comitato ha ricevuto finanziamenti pubblici per oltre 130.000 euro, generosamente elargiti da Provincia e Comune.

Dovere di trasparenza esige che qualcuno ci dica dove e come è stata spesa tale somma.

Questo voler tenere caparbiamente nascosto l’utilizzo che si è fatto del denaro, legittima ogni speculazione da parte di chi paga le tasse ed ha il pieno diritto di sapere come si spendono i suoi soldi.

Il Sindaco Bonomi e l’Assessore Binelli, con ogni probabilità insofferenti alla procedure burocratiche previste per l’utilizzo del denaro pubblico, hanno inventato i “comitati”. Come funzionano è presto detto: il Comune elargisce un lauto finanziamento ad un Comitato, rigidamente composto dall’Assessore Binelli e da qualche altro, che poi è libero di spendere e spandere senza alcuna trasparenza. E il gioco è fatto.

L’opacità che si viene a creare con questi comitati (Comitato Inter, Comitato Unocinquecinquezero) è tale per cui incassati i soldi nessuno si sente obbligato, come purtroppo sta avvenendo anche in questo caso, a consegnare la documentazione contabile di sostegno.

Una cosa penso sia però chiara a tutti: più si aspetta a presentare una rendicontazione credibile debitamente supportata dall’esibizione di tutte le pezze d’appoggio, più cresce il sospetto che sotto ci sia qualcosa di poco chiaro (per non dire di peggio) da tenere celato con cura. E quando si parla di documentazione credibile, non mi riferisco ovviamente allo striminzito prospetto contabile esibito dal Comitato Unocinquecinquezero a settembre. Quello non dice nulla, anzi, se possibile, fa aumentare ancora di più il desiderio di andare più in profondità.

E’ ora di finirla con politici e amministratori che, ritenendosi al di sopra di tutto e di tutti, legge compresa, si arrogano il diritto di spendere i nostri soldi senza il correlativo dovere di rendere conto. Sono cose da prima repubblica, non più giustificabili. Il settore pubblico deve essere trasparente e non deve tollerare opacità alcuna.