Il miracolo dell’otto x mille

di Alessandro Giacomini

Il miracolo dell’otto x mille

IL MIRACOLO DELL’OTTO X MILLE

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato, in questi giorni, i dati statistici sulle scelte dei contribuenti e sugli importi dell’otto per mille, nell’anno di erogazione 2022 relativo ai redditi 2020.

Analizzando questa imposta si avrà modo di notare delle palesi assurdità, innanzitutto è una “ tassa “ obbligatoria, moltissimi contribuenti presuppongono che se non effettuano una opzione la stessa non le verrà addebitata, ma non è cosi.

Ogni anno, in occasione della dichiarazione dei redditi, il contribuente italiano può effettuare una scelta in merito alla destinazione dell’8 per mille del gettito IRPEF.

Quasi sempre, la stragrande maggioranza dei contribuenti non prende una decisione, senza essere al corrente del significato di tale scelta.

Il cittadino che presenta la dichiarazione dei redditi può scegliere la destinazione dell’ 8 x mille tra tredici opzioni, dodici delle quali a favore di confessioni religiose, la restante allo stato, nello specifico sono :

Stato, Chiesa cattolica, Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione Comunità Ebraiche Italiane, Unione Buddhista, Unione Induista, Chiesa apostolica, Sacra diocesi ortodossa d’Italia, Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia e infine, dal 2017, l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.

Toccherebbe allo Stato italiano informare la cittadinanza. Ma lo Stato non lo fa, benché sia addirittura parte in causa.

L’anomalia dell’otto x mille è fin da subito chiara tutti i beneficiari sono di stampo religioso tranne una sola opzione lo stato Italiano, sarà forse per offrire una parvenza di laicità. Analizzando come vengono distribuite le risorse di tale scelta allo stato ci si accorgerà che nella stragrande maggioranza sono investiti nella conservazione del patrimonio ecclesiale.

Ma l’otto per mille, quando si tratta di religioni, sa fare molto di più, anche dei miracoli.

Iniziamo però con una precisazione, molti confondono tale sistema con il democratico e meritevole cinque x mille che finanzia le centinaia di associazioni con finalità sociali dove certamente il contribuente si identifica in una di esse e che potrebbe e dovrebbe sostituire integralmente l’otto x mille.

Si potrebbe quindi obiettare che per qualsiasi altra scelta basterebbe orientarsi verso il cinque per mille, ma non è affatto cosi, al contrario, bisognerebbe estendere i due meccanismi in una unica tassazione, si acquisirebbe un sistema democratico e capillare che andrebbe a soddisfare totalmente ogni scelta nella più ampia e pluralista concezione.

 

Il ministero delle finanze rendendo pubblici i dati della dichiarazione dei redditi del 2020 si evince che solo il 28% della popolazione ha espresso di destinare l’ 8 x mille alla chiesa cattolica.

Fin qui tutto chiaro, nulla di truffaldino, ma se andiamo a visionare i dati alla distribuzione della quota spettante agli enti opzionabili, risulta che la chiesa cattolica

divora oltre il 70% dell’ammontare delle entrate.
Come è possibile che il 28% dei cittadini Italiani devolve 8 x mille alla chiesa cattolica mentre la stessa ne percepisce il 70% ?
Perché il 60% dei contribuenti non esprime una scelta, ripeto, 6 Italiani su 10 non trovano un riscontro nelle 13 opzioni disponibili, dunque, chi non offre una preferenza il suo 8 x mille viene corrisposto, in percentuale, alle scelte fatte da quattro Italiani su 10.
Per farvi capire quanto sia iniquo il meccanismo dell’otto per mille, semplifico il tutto con un paradossale esempio: se un solo contribuente, su un totale di 41.180.529, destinasse il suo 8 per mille, mentre tutti gli altri non facessero una scelta, ed egli fosse un avventista del settimo giorno, la sua comunità religiosa percepirebbe più di un miliardo di euro, nel 2018 sarebbero stati esattamente 1.091.545.589 euro .
La domanda si pone ora ovvia, ma perché il 60% degli Italiani non fa una scelta, la risposta è alquanto semplice, in primis perché  ipotizzano che se non scelgono nessuna opzione non le verrà attribuita alcuna tassazione.

Ma anche perché oltre il 16% della popolazione è atea, e non vanno pure dimenticati gli islamici 5%, i testimoni di Geova circa 500 mila, soggetti che non hanno un riscontro nelle opzioni di scelta.

Se i detrattori, soprattutto le tre grandi religioni monoteiste, considerano l’ateismo una religione non si capisce il perché essa non possa essere rappresentata come beneficiario tramite un’associazione di riferimento.

La risposta a tutte queste difformità è chiara e semplice, ogni altra intesa con lo stato per diventarne beneficiario, come gli Islamici o gli Atei, due entità con percentuali di contribuenti elevate, non viene e non verrà mai accolta per non sottrarre le corpose risorse alla Chiesa Cattolica.

Non vi sembra bizzarro che un ateo debba sostenere una comunità religiosa con le proprie tasse, non sarebbe più consono e caritatevole che una qualsivoglia associazione religiosa si autofinanzi con i propri adepti e non con una coatta e miracolosa questua.

Va pure ricordato che alcune associazioni Italiane propongono di adottare il meritevole e democratico “meccanismo Tedesco“ per il quale solo i fedeli che desiderano esplicitamente appartenere a una confessione religiosa sono tassati per sovvenzionarla.

Assurda poi è la scelta allo stato Italiano, l’unica opzione non religiosa, il quale non ha fatto per nulla un uso razionale dei fondi, finanziando ulteriormente la chiesa di Roma.

Ha finito per utilizzare i fondi per finanziare con una quota del budget a lavori di abbellimento di chiese, sedi arcivescovili, monasteri e confraternite della conferenza episcopale Italiana e la quasi totalità restante sono stati traferiti al bilancio generale.

Inoltre lo Stato Italiano, pur di non fare concorrenza alla chiesa Cattolica, ha deciso di non farsi pubblicità a tal punto che la Corte dei conti segnalò l’anomalia.

Significativo è l’episodio del 1996 quando l’allora ministra Livia Turco propose di destinare i fondi di competenza statale all’infanzia svantaggiata, sensibilizzando la finalità sulle reti rai, ma  il “cassiere” della Conferenza Episcopale Italiana Attilio Nicora, il padre dell’otto per mille, divenuto poi cardinale, reagì duramente, sostenendo che:

«lo Stato non deve fare concorrenza scorretta nei confronti della Chiesa».

 

Chi ha avuto modo di assistere allo spot pubblicitario della Chiesa cattolica avrà notato come essa attui un’aggressiva e costosissima campagna pubblicitaria per convogliare più consensi e, conseguentemente, contribuzioni a suo favore.

Purtroppo il messaggio pubblicitario è ingannevole, parrebbe che ogni risorsa ricevuta vada ad opere caritatevoli ma non è affatto cosi, solo il 26% viene corrisposto ad interventi caritativi, tutto il resto la Chiesa cattolica predilige destinare i fondi ricevuti alle cosiddette “esigenze di culto” finanziamenti alla catechesi, ai tribunali ecclesiastici, alla costruzione di nuove chiese, manutenzione dei propri immobili e gestione del proprio patrimonio.

Difficile quindi assistere a spot su questo tipo di finanziamenti, è più conveniente che la costosissima campagna pubblicitaria della chiesa cattolica si focalizzi sugli aiuti al terzo mondo.

Al contrario della Chiesa Cattolica, vi sono pure dei virtuosismi, la chiesa valdese ha stabilito che i fondi ricevuti non siano utilizzati per fini di culto, ad esempio per finanziare le attività religiose e spirituali della Chiesa, la costruzione di locali di culto o per mantenimento dei pastori, ma unicamente per progetti di natura assistenziale, sociale e culturale.

Ciò che non fa la Chiesa Cattolica che investe per la quasi totalità del gettito nel sostentamento del clero e finalità di culto, che ora analizzeremo.

Nell’ultimo dato disponibile pubblicato dal Ministero dell’economia e delle finanze, in riferimento alla dichiarazione dei redditi 2020, si avrà modo di notare il

“miracolo” a favore della Chiesa Cattolica.

Nel 2020 il totale dei contribuenti sono stati 41.180.529 ma solo 16.761.220 hanno espresso una scelta, ciò vuol dire che solo 4 persone su 10 hanno selezionato una preferenza, di questi il 28,64% ha scelto la Chiesa Cattolica.

Ma come ha fatto notare la Corte dei conti: “ sistema troppo gravoso, non ci sono verifiche alla destinazione dei fondi e le verifiche evidenziano molte anomalie a favore della CEI “, la Chiesa Cattolica riceverà il  70,37% del totale delle scelte.

Ciò vuol dire, ipotizzando una entrata di un miliardo di euro ( ma è molto di più ), che la chiesa cattolica riceverà 703 milioni di euro a fronte 208 milioni.

Non è forse un miracolo, quando il tutto è maggiore della somma delle sue parti, quando uno più uno è uguale a mille ?

In conclusione, il meccanismo deve essere basato sulla volontarietà, ma la ripartizione delle scelte inespresse viola di fatto questo principio, le scelte dei contribuenti non sono rispettate e le risorse destinate vengono distorte dalla finalità originaria.

Il meccanismo dell’otto per mille è ingiustificato, discrimina gli esclusi, soprattutto i non credenti è un meccanismo sistematico di iniquità e trae in inganno.

Cosi strutturato l’8 x mille è agli antipodi della democrazia, perché anche se ora lo conosci non puoi evitarlo.

Un mero meccanismo truffaldino.

Giacomini Alessandro

Pubblicato su MicroMega:

“Come l’otto per mille finanzia smisuratamente la Chiesa cattolica”
https://www.facebook.com/MicroMega.net

LINK :

https://www1.finanze.gov.it/finanze/stat_8xMilleSerie/public/index.php?&req_classe=01

https://www.uaar.it/laicita/otto-per-mille/

https://italiaindati.com/le-religioni-in-italia/#:~:text=%E2%96%BA%20Ad%20inizio%202021%2C%20il,crescono%20gli%20atei%20o%20agnostici.

https://leg16.camera.it/141?selCostituzionali=&selIniziativa=&selTipologia=&selConclusi=80&selInCorso=4

https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2017/04/22/news/morto-nicora-invento-l-8-per-mille-1.34621996/

https://www.openpolis.it/la-presenza-dei-musulmani-in-italia/

https://www.fiscoetasse.com/normativa-prassi/12018-8-per-mille-la-corte-dei-conti-mette-sotto-accusa-il-meccanismo.html

https://www.8xmille.it/sites/default/files/ripartizione.pdf

https://it.wikipedia.org/wiki/Otto_per_mille