Il “no” alla violenza spiegato ai bambini

di Comune Porte di Rendena

Il “no” alla violenza spiegato ai bambini

Il Comune di Porte di Rendena, aderendo alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha deciso di portare il messaggio di rispetto tra i generi ai più giovani della comunità: gli alunni della scuola primaria.

A entrare nel dettaglio è l’assessora comunale alle politiche sociali e all’istruzione Paola Chiappani: «Abbiamo deciso di celebrare questa giornata partendo dai bambini, a cui volevamo parlare non solo della violenza contro le donne ma della violenza in generale: una scelta sempre e comunque sbagliata in ogni circostanza e in qualunque forma. Abbiamo fatto portare alla scuola di Darè la panchina rossa che, nei mesi scorsi, era stata posizionata a turno presso i tre ex municipi di Villa Rendena, Vigo Rendena e Darè. Ora ne abbiamo commissionata una seconda, per cui questa rimarrà alla scuola.

Con gli alunni abbiamo iniziato a raccontare cos’è un’amministrazione comunale, proponendo un paragone con la cooperativa scolastica attiva nel loro istituto. Abbiamo poi inaugurato la panchina e abbiamo cercato di coinvolgerli spiegando che cosa significa questo simbolo: cosa si deve pensare quando lo si vede e quando lo si usa per sedersi. Nel corso della giornata, poi, i bambini hanno lavorato con le maestre – che ringraziamo – su questo tema e presto ci consegneranno le loro opere. Si tratta di disegni, foto e cartelloni che saranno valorizzati sul prossimo numero del nostro notiziario comunale».

Il sindaco Enrico Pellegrini, parlando dell’evento, ha affermato: «Abbiamo celebrato la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e l’amministrazione comunale ha deciso di partire dai più piccoli perché sensibilizzare è un nostro dovere. Perché è educativo. Perché il 25 novembre deve essere tutti i giorni. Grazie a i bambini, a tutto il personale dell’istituto, all’assessora Paola Chiappani e alle consigliere Fernanda Fioroni e Daria Valentini per aver trascorso parte della giornata nella nostra scuola».