Il viaggio tra i terremotati di Cavezzo

di Anna Pironi

Cavezzo 24 giugno 2012

Domenica mattina, ore 8.30, partiamo con tre furgoni da Campiglio, da Tione e da Storo, alla volta di Cavezzo per consegnare alimenti, biancheria, detersivi,giocattoli etc. raccolti dai Vigili del fuoco di Madonna di Campiglio Comandante Franco Luconi; su richiesta della Comunità delle Giudicarie dalla Fam. Coop. di Pinzolo e della Busa di Tione, dalle ass.ni Caritas del Decanato di Tione e Robin Hood di Tione nonché da Cittadini di Storo rappresentati da Alessi Stefania; sulla strada, già nella provincia di Mantova cominciamo a vedere i primi segni del terremoto e più ci avviciniamo alla zona emiliana più colpita, cominciamo a vedere le case e con le tende montate nel prato davanti .

Arrivati a Cavezzo in piazza martiri della libertà , ci guardiamo intorno , ci sono cumuli di macerie transennate, c’è la chiesa , no, non c’è più la chiesa , come tutte le altre della zona del resto , è rimasto il campanile con la punta tranciata.

Viene Filippo ad accoglierci per conto del sindaco, ci accompagnerà attraverso le zone più colpite del paese, ci dice che sono in ginocchio …arriviamo al Campo /tendopoli dove è un continuo scarico di scatoloni da macchine e furgoni …siamo sul selciato dove è stata predisposta una girandola per l’ acqua , serve a tenere ferma la polvere sulla strada, che si alza al passaggio dei furgoni e a rinfrescare chi passa vicino, ce n’è bisogno!

Qui si lavora dall’alba al tramonto per rendere accettabili le giornate agli ospiti terremotati.

Al magazzino dove si raccolgono le donazioni, lavorano tutti incessantemente per dividere gli scatoloni, non rifiutano niente, e se è vero che adesso hanno viveri in abbondanza , è altrettanto vero che se ne guardano bene dal mandare indietro qualcosa, hanno provveduto a stoccare il tutto in un magazzino apposito , per i tempi in cui le offerte e gli scatoloni cominceranno a diminuire.

Al magazzino fra gli altri c’è Carla , insegnante di Modena in ferie, è qui e lavora tutto il giorno, ci dice che i giovani con tanta fatica si rimboccheranno le maniche e ce la faranno, ma la cosa più triste è vedere gli anziani del paese , i loro occhi tradiscono la consapevolezza di avere perso tutto anche la forza, per loro è un vero dramma …Carla lavora e sposta scatoloni di continuo pensando che questo poteva succedere anche a lei e va avanti con più forza.

Il campo di Cavezzo è gestito dalla protez. Civile dell’Abruzzo ..nella sala mensa c’è un impianto di nebulizzazione per rinfrescare l’aria , la televisione donata da SKY ..per la partita dell’Italia di stasera…La protezione civile dell’Abruzzo si è mossa subito , loro sanno bene cosa vuol dire il post terremoto, stanno ricambiato con calore ed affetto l’intervento dell’Emilia Romagna partita per prima dopo il terremoto dell’Aquila.

Il campo Trento è a S.Felice sul Panaro; qui a Cavezzo, alla tendopoli della protezione civile ci sono circa 310 ospiti, tutte le tende hanno il condizionatore altrimenti il caldo sarebbe insopportabile, c’è la zona giochi per i bambini, stanno cercando di abbellire il campo mettendo delle piante intorno ad una fontanella, c’è un piccolo campo di pallacanestro , la lavanderia, i corridoi ombreggiati fra le tende che potrebbero servire come spazi socializzanti, ci sono gli psicologi, c’è anche un bar, stanno cercando di attrezzarsi per un cinema, c’è l’ufficio delle poste, il bancomat…. la gente non si sposta, rimane nel campo.

Incontriamo i clown dell’associazione V.I.P. ViviamoInPositivo , fanno clown terapia a grandi e piccini , ci dicono che anche gli adulti hanno bisogno di loro , hanno bisogno di leggerezza per non cadere nella disperazione.

Al bar del campo gli anziani cominciano a ritrovarsi per giocare a carte…

Anche ieri sera c’è stata una scossa 3.2 ! C’è un caldo africano ! è ora di pranzo, il nostro gruppo si divide , una parte va dalla zia di Francesca , assessore di Cavezzo e noi siamo ospiti di Filippo alla mensa del campo , dove si accede con un braccialetto di riconoscimento.

Dopo facciamo un giro nel paese per cercare di capire quanto dovranno fare per ripartire : il complesso della scuola materna /asilo è agibile, andiamo a Disvetro fraz. di Cavezzo dove la chiesa è distrutta a mò di effetto bombardamento, la scuola elementare vicina è da abbattere, nel giardino vicino ci sono delle tende da cui proviene una musica da discoteca ..la vita continua ! Oggi è S.Giovanni , patrono di Disvetro e questa sera alle 19.00 ci sarà la messa in strada , seguirà un rinfresco.

Passiamo vicino ad una nota azienda che produce aceto balsamico, è inagibile , per fortuna si sono traslocati in uno stabilimento più nuovo a qualche km da qui.

Arriviamo ad un’altra struttura pubblica che utilizzavano come colonia estiva , come centro per associazioni, è da abbattere anche questa; Filippo ci accompagna nella zona individuata, al momento, per costruire il prefabbricato in legno che dovrebbe ospitare un polo scolastico elementari e medie ( quello per il quale noi dovremmo raccogliere i fondi ) , si trova nel quartiere S.Anna, il più popoloso, adesso su questo terreno stanno scaricando le macerie che poi conferiranno allo smaltimento.

Il terreno è privato , non hanno formalizzato ancora nulla , ci dovrà essere un esproprio.

Torniamo nella zona centrale del paese transennata, alle transenne sono appesi biglietti, cartelloni di solidarietà e incoraggiamento e una poesia che comincia così “ alla fine Cavezzo è il più bello, il paese troppo piccolo in cui non c’è mai nulla, da cui vuoi scappare e che quando arrivi lontano subito comincia a mancare….” Mentre leggo, alle mie spalle , da una camionetta dei VVF, mi intimano di spostarmi e di camminare sul marciapiede a sinistra di fronte….obbedisco .

Siamo in via Cavour, un complesso di case quasi nuove, devastate , crollate, collassate a ridosso dei negozi sottostanti….la casa centrale (del ’92) è impressionante , sembra la nave Concordia che sta colando a picco.

Ci dicono che sono contenti perché c’e molta solidarietà, ma anche molta stanchezza, molta incredulità…in 20 secondi si è sconvolta la vita di un paese…come è possibile che in pochi secondi finisca tutto, si perda tutto e in qualche caso anche la vita delle persone ?

Avere la casa è avere tutto, ci dice Giancarlo , anche lui amministratore comunale..i suoi concittadini non avrebbero mai pensato che sarebbero stati obbligati a vivere nelle tende , e che andare in bagno, lavarsi sarebbe diventato un problema…fra 3 mesi il 70% delle case probabilmente sarà abbattuto!

Danilo ci dice quanto è triste e drammatico andare da tuo fratello a dirgli “devi abbandonare la tua casa, domani siamo qui ad abbatterla” è capitato ai suoi figli ! lui ci racconta di avere aspettato la fine delle scosse in casa vicino a sua moglie che soffre del morbo di Alzheimer e intanto che la sua casa oscillava pensava “Dio fai presto!” e invece la sua casa ha retto sia alla scossa del 20 sia a quella molto più forte del 29.05.12…già perché qui sono tutti convinti che quella del 29 maggio è stata sopra il 6 , ma l’hanno dichiarata come 5.9 – oltre il 6 lo Stato paga, sotto il 6 no ! la casa di Danilo stata costruita nel 1965 , da un ingegnere che aveva previsto quelle fondamenta che dovevano reggere ad un eventuale terremoto …e infatti! Che idee strane aveva quell’ingegnere ! in fondo non erano una zona a rischio !

Quindi ciò che salta all’occhio è che ci sono case vecchie e nuove crollate e case vecchie e nuove che hanno retto, il numero esatto non lo sappiamo , ma deduciamo che ciò che ha creato i crolli con molta probabilità è il sistema e i materiali usati nelle costruzioni…possiamo chiamarlo una certa speculazione edilizia.

Nella piazza sopra un grande cumulo di macerie c’è una squadra di vigili del fuoco che sta recuperando oggetti da quello che resta di un appartamento , i proprietari stanno raccogliendo le loro cose nei sacchi di plastica che depositano poi in un camper.

Passiamo vicino alla struttura del tennis club che è occupata da sfollati , è piena di brandine , sedie tavolini , ad un veloce sguardo ci sembra di scorgere una comunità musulmana.

Ci sono tendopoli auto organizzate ovunque , è la paura di rientrare in casa , anche se è stata dichiarata agibile, che fa stare fuori in tenda!

Cristina, assessore di Cavezzo, ci dice che alle famiglie sfollate causa inagibilità della casa lo Stato versa 100 euro al mese a testa fino ad un massimo di 600 euro a famiglia , qualcosa di più in presenza di disabili….questi soldi non vengono dati a chi ha trovato alloggio negli alberghi vicini, etc.; che ha avuto la casa danneggiata , quindi inagibile e quindi da abbattere doveva pagare l’abbattimento della propria casa ed in seguito lo smaltimento delle macerie !! è incredibile , oltre al danno la beffa e magari qualcuno ha ancora il mutuo da pagare !…per fortuna è intervenuta la Regione che sosterrà i costi di abbattimento e smaltimento , e gli eventuali mutui in corso ? un bel punto di domanda…come tutto il resto.

Un interrogativo che si legge sulla faccia della gente che non ha ancora metabolizzato quanto è avvenuto e tanto meno elaborato o accettato ; è gente dal dna contadino , inconsciamente consapevoli della loro forza d’animo che li sorreggerà e li farà rialzare!

Ma noi possiamo fare qualcosa di più per loro, dobbiamo solo farlo !



Anna Pironi,

Presidente Commissione Politiche Sociali e Sanità della Comunità delle Giudicarie

Cavezzo

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