Impianti a fune tra sicurezza e sfide future

di Provincia di Trento

Impianti a fune tra sicurezza e sfide future

Ieri a Rovereto un convegno per fare il punto sul settore alla presenza dell’assessore provinciale al turismo. Sicurezza e innovazione tecnologica al centro dei lavori

Obiettivo massima sicurezza per il settore del turismo invernale in Trentino, una realtà che conta 228 impianti per 500 chilometri di piste offerte agli appassionati della neve. Un messaggio condiviso nell’appuntamento tutto dedicato agli aspetti della prevenzione ospitato ieri mattina Trentino Sviluppo a Rovereto alla presenza dell’assessore provinciale all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca, del vicepresidente di Trentino Sviluppo, della presidente di ANEF nazionale Valeria Ghezzi, del presidente provinciale Luca Guadagnini e del dirigente del Servizio impianti a fune e fondo comuni confinanti della Provincia Silvio Dalmaso. Presenti anche gli operatori di Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, e i professionisti delle aziende trentine del settore.
Il dato importante e molto positivo emerso durante i lavori, come ha sottolineato l’assessore provinciale al turismo, è che la stagione invernale 2023-2024 si è chiusa con nessuna grave segnalazione di disservizio sugli impianti trentini. Un elemento che dà particolare soddisfazione, ha aggiunto l’assessore, specie in periodo caratterizzato dalla crescita di presenze nelle località invernali, e che premia gli sforzi in sicurezza e gli investimenti in ammodernamento e manutenzione degli impianti messi in campo dall’Amministrazione e dall’intero sistema del turismo invernale trentino.

Durante la giornata di lavoro con i tecnici responsabili e i caposervizio delle stazioni sciistiche si è fatto il punto sul tema della sicurezza, analizzando i dati relativi agli incidenti e disservizi registrati in Trentino e in Alto Adige. È seguito il resoconto delle prove di evacuazione dell’impianto Canazei-Pecol in val di Fassa e di quella dell’impianto “Madonna di Campiglio-Monte Spinale” in val Rendena e un approfondimento sui sistemi di monitoraggio per il settore degli impianti a fune.
Sul fronte della sicurezza degli impianti, inoltre, il Trentino può vantare il LATIF – Laboratorio tecnologico impianti a fune, unica realtà a livello nazionale specializzata in tutte le tipologie di prova applicate sugli elementi funiviari, e che oltre a lavorare per i 228 impianti trentini offre i suoi servizi a tutti gli impianti delle altre regioni italiane, ha fatto notare ancora l’assessore provinciale.
Ma accanto ai temi strettamente connessi alla sicurezza e alla prevenzione, il convegno ha puntato i riflettori anche sulle sfide future che attendono il comparto, su tutte quella dell’automazione. Uno scenario che, sebbene ancora in Italia non sia presente un impianto di risalita completamente automatizzato che lavora correttamente senza la presenza di operatori, nelle vicine Svizzera ed Austria è già una realtà da osservare attentamente perché costringerà l’intero settore ad un adeguamento delle norme e della dotazione strutturale degli impianti, ha sottolineato Silvio Dalmaso.