Impianti a fune tra sicurezza e sfide future
Ieri a Rovereto un convegno per fare il punto sul settore alla presenza dell’assessore provinciale al turismo. Sicurezza e innovazione tecnologica al centro dei lavori
Il dato importante e molto positivo emerso durante i lavori, come ha sottolineato l’assessore provinciale al turismo, è che la stagione invernale 2023-2024 si è chiusa con nessuna grave segnalazione di disservizio sugli impianti trentini. Un elemento che dà particolare soddisfazione, ha aggiunto l’assessore, specie in periodo caratterizzato dalla crescita di presenze nelle località invernali, e che premia gli sforzi in sicurezza e gli investimenti in ammodernamento e manutenzione degli impianti messi in campo dall’Amministrazione e dall’intero sistema del turismo invernale trentino.
Durante la giornata di lavoro con i tecnici responsabili e i caposervizio delle stazioni sciistiche si è fatto il punto sul tema della sicurezza, analizzando i dati relativi agli incidenti e disservizi registrati in Trentino e in Alto Adige. È seguito il resoconto delle prove di evacuazione dell’impianto Canazei-Pecol in val di Fassa e di quella dell’impianto “Madonna di Campiglio-Monte Spinale” in val Rendena e un approfondimento sui sistemi di monitoraggio per il settore degli impianti a fune.
Sul fronte della sicurezza degli impianti, inoltre, il Trentino può vantare il LATIF – Laboratorio tecnologico impianti a fune, unica realtà a livello nazionale specializzata in tutte le tipologie di prova applicate sugli elementi funiviari, e che oltre a lavorare per i 228 impianti trentini offre i suoi servizi a tutti gli impianti delle altre regioni italiane, ha fatto notare ancora l’assessore provinciale.
Ma accanto ai temi strettamente connessi alla sicurezza e alla prevenzione, il convegno ha puntato i riflettori anche sulle sfide future che attendono il comparto, su tutte quella dell’automazione. Uno scenario che, sebbene ancora in Italia non sia presente un impianto di risalita completamente automatizzato che lavora correttamente senza la presenza di operatori, nelle vicine Svizzera ed Austria è già una realtà da osservare attentamente perché costringerà l’intero settore ad un adeguamento delle norme e della dotazione strutturale degli impianti, ha sottolineato Silvio Dalmaso.