Impianti sciistici: la riapertura in Trentino prevista per il 17

di Provincia di Trento

Impianti sciistici: la riapertura in Trentino prevista per il 17

Giovedì al via la nuova fase delle vaccinazioni. 35.000 gli over 80 interessati

“Il Comitato tecnico-scientifico ha dato il via libera all’apertura degli impianti sciistici dal 16 febbraio. Noi trentini per senso di responsabilità abbiamo deciso però di partire da mercoledì 17, quindi dopo il Martedì grasso, festività che potrebbe generare affollamenti problematici. Verrà emanata un’ordinanza per garantire la totale sicurezza ai lavoratori, alle aziende e ai clienti degli impianti di risalita. Per quanto riguarda la riapertura delle Regioni, sarà decisa dal nuovo governo. Ma se non ci saranno cambiamenti nelle classificazioni delle Regioni gialle, come il Trentino, la circolazione fra queste sarà possibile già dal 15 febbraio. C’è anche un’altra prospettiva, quella riguardante la riapertura dei ristoranti fino alle ore 22. Vedremo nei prossimi giorni in base anche alle decisioni nazionali. Noi trentini continuiamo comunque ad andare avanti con la massima prudenza e gradualità. I fatti su questo ci danno ragione”: così l’assessore al commercio e turismo Roberto Failoni, nella tradizionale conferenza stampa pomeridiana dedicata al Covid-19.

Nell’incontro si è parlato anche di vaccinazioni, con l’assessore provinciale alla salute Stefania Segnana. “Prevediamo che arriveranno settimanalmente circa 5000 vaccini Pfizer in Trentino: 2500 servono per la prima vaccinazione, le altre 2500 dosi vengono tenute da parte per il richiamo. Inoltre stanno arrivando anche i primi vaccini Moderna, a loro volta utili per vaccinare gli over 80. Il vaccino AstraZeneca arriverà invece a Roma domani ma non sappiamo ancora quando verrà distribuito. Al netto degli anziani ospiti delle Rsa, rimane un numero di poco inferiore alle 35.000 persone over 80 in Trentino da vaccinare. Quelle costrette a stare a letto possono fare richiesta della vaccinazione tramite il medico di medicina generale e verranno quindi vaccinate a domicilio: sono circa 5000. Dei restanti 30.000, chi ha avuto recentemente il Covid, circa 2.500, al momento non sarà vaccinato, perché per farlo si attende che trascorrano prima 3 mesi dal contagio. Tolti anche quelli che presumibilmente non si vaccineranno per scelta, un dato fisiologico che si registra ovunque nel mondo, e tolte le  persone già prenotate nelle scorse due settimane, restano circa 22.500 persone. La riapertura del Cup on-line per le prenotazioni è prevista da giovedì prossimo. Non ci saranno problemi nell’accedere tramite il Cup on-line, anche nei centri più vicini a casa. Chi non avrà la possibilità di accedere alla prenotazione per via informatica potrà comunque farlo telefonicamente”.

L’Ad di Gpi – la società che gestisce le prenotazioni telematiche – Fausto Manzana ha spiegato che il sistema è stato potenziato, sia per infrastruttura sia per capacità di banda. “La richiesta di migliaia di soggetti ha creato all’inizio delle oggettive difficoltà – ha detto. – Ma contiamo di ovviare al problema nei prossimi giorni. Anche se sulla pagina web è specificato che al momento non è possibile accedere al sistema vaccinale, che sarà aperto da giovedì prossimo, le persone continuano a cercare di  collegarsi. L’emotività in questi momenti è naturalmente comprensibile. Ma quando sarà possibile accedere nuovamente alle prenotazioni, saremo in grado di soddisfare tutte le richieste”.

Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha spiegato che i tempi per le vaccinazioni degli over-80 si sono un po’ allungati a causa della revisione nel numero dei vaccini assegnati dal Governo alle Regioni, sulla base delle dosi ricevute dalle società farmaceutiche. “L’auspicio – ha detto – è che non vi siano altri tagli rispetto a quanto promesso. Noi possiamo impostare la nostra pianificazione sulla base dei vaccini richiesti. Al momento pensiamo di procedere con le vaccinazioni per gli over 80 fra il 15 febbraio e il 12 di aprile circa. Non possiamo convocare gli interessati con lettera perché il vaccino non è obbligatorio. Vi sono anche problematiche legate alla conservazione dei vaccini, e quindi alle tempistiche della campagna. Però il Trentino è partito. Continuiamo così”.

Oggi era anche giornata di nuove classificazioni delle Regioni. L’Rt del Trentino è pari a 0,61, per la seconda settimana di fila il più basso in Italia. Molto migliorato il dato delle ospedalizzazioni, al 29%. Le terapie intensive sono al 38%, poco sopra la soglia di rischio.

Il Trentino dunque, alla luce di questi dati, rimarrà con ogni probabilità in zona gialla. Ma dovrà continuare a rimanerci se intende riaprire il 17 gli impianti sciistici.

Antonio Ferro, direttore del Dipartimento prevenzione dell’Apss, ha specificato che allo stato attuale, sulla base dei dati disponibili, l’evidenza è che il vaccino “tiene”: si prevede quindi per i vaccinati una copertura immunitaria di 8-12 mesi.

Oggi l’assessore Segnana ha anche visitato l’ospedale di Cles e ha incontrato le Comunità della val di Non e val di Sole. Si è parlato non solo di Covid ma anche degli importanti investimenti già effettuati per qualificare il polo sanitario, fra cui la nuova Tac, che dovrebbe arrivare in primavera. Giancarlo Ruscitti, responsabile del Dipartimento Salute della Provincia, ha spiegato che le varianti del virus destano preoccupazione, anche se la situazione viene attentamente monitorata e per il momento i vaccini sembrano in grado di rispondere efficacemente.