La donna nella prima metà del Novecento in Giudicarie

La donna nella preparazione della dote
Dal 1° al 10 agosto avrà luogo a Pinzolo presso il Paladolomiti la mostra “La donna nella prima metà del ‘900 in Giudicarie”, promossa dal Centro Studi Judicaria, in collaborazione col comune di Pinzolo (biblioteca).
Questo il programma di massima:
1° agosto inaugurazione con i saluti di Michele Cereghini sindaco di Pinzolo, di Giuliano Beltrami presidente del Centro Studi Judicaria, con introduzione di Carla Maturi della biblioteca di Pinzolo e con la presentazione dell’esposizione da parte di Elisa Polla che l’ha realizzata.
La mostra rimarrà aperta fino al 10 agosto – serata di chiusura con storico filò interpretato dal gruppo culturale Le Castellane – la Cumpagnìa dal Castél di Caderzone, accompagnamento musicale Maura Parolari alla fisarmonica.
Ogni giorno ci saranno dimostrazioni di lavori dei tempi passati con professioniste:
– il cibo sulla tavola delle nostre nonne
– la trasformazione del lino dalla semina e raccolto al capo finito;
– l’antica Scuola di “pizzi e ricami”;
– la trasformazione della lana, dalla pecora al capo finito;
– come si curavano le nostre nonne;
– i giochi dei bambini di quei tempi costruiti da loro stessi in casa, e altri giochi che si facevano in campagna in occasioni particolari…
La mostra è già stata realizzata, con ottimo successo, a Tione presso le sale mostra del Centro Studi dal 5 al 13 ottobre 2024.
Si tratta di una vasta esposizione, circa 450 pezzi tra attrezzi e oggetti vari, 30 cartelloni fanno da supporto con spiegazioni e foto antiche che rappresentano le donne al lavoro nelle varie attività.
Lo scopo è quello di far conoscere i mestieri che si svolgevano in casa, in campagna e in famiglia, le attività e le professioni fuori casa.
In particolare, sia le foto che le spiegazioni, raccontano il modo di vivere quotidiano della donna di quell’epoca, una vita difficile carica di sacrifici; un angolo particolare è dedicato alla donna nella prima guerra mondiale sul fronte delle Giudicarie.
Un’esposizione bella da vedere, ma soprattutto che suscita emozioni in chi ha vissuto un po’ di quell’epoca anche attraverso i racconti dei genitori, e ci auguriamo tanta curiosità, invece, da parte di chi non conosce vicissitudini di un mondo ormai tramontato che ha modellato la nostra cultura e nel quale affondano le radici di valori sempre attuali.



