Lettera di Ivan Simoni: Dove sta andando la cooperazione trentina?

di Ivan Simoni

Lettera di Ivan Simoni: Dove sta andando la cooperazione trentina?

Dove sta andando la cooperazione trentina?

Dal 03.06.2025 nei negozi e punti vendita della Famiglia Cooperativa Giudicarie Don Guetti non sarà più possibile acquistare un qualsiasi quotidiano, periodico o settimanale! La direzione, con spirito di lungimiranza e adesione ai principi del libero mercato (ma la cooperazione non doveva averne di diversi?) ha deciso di togliere questo servizio ai propri soci e clienti. Le motivazioni sono sempre le solite : poche vendite, margini ridotti, complessità nella gestione dell’invenduto ecc. Quindi cosa si fa ? Si toglie , si taglia e via, tanto cosa vuoi che siano 10 copie in meno di quotidiani venduti, due giorni di lamentele da parte degli utenti e via così.
Essere senza un punto vendita dove acquistare un quotidiano, un periodico, vuole dire anche  privare la popolazione di uno strumento di controllo e partecipazione attiva alla vita democratica del proprio Paese. Infatti, come diceva don Milani (altro prete sic..) “L’operaio conosce trecento parole, il padrone ne conosce mille: per questo è il padrone” , informare vuole dire in fondo anche esse liberi.
Ma forse sono cambiati anche i valori cooperativi  e non ce ne siamo accorti.
Dal controllo democratico “le cooperative sono organizzazioni democratiche, controllate dai propri soci che partecipano attivamente nello stabilire le politiche e nell’assumere le relative decisioni” siamo passati all’uomo solo al comando ? Faccio io che faccio prima e meglio.  In fondo, si tratta SOLO di tradire il pensiero ispiratore della cooperazione dove anche chi appartiene “…   anche alla sfera più alta fra le cariche sociali, seppiatelo, che abbisognate tanto per consiglio che per aiuto di quelli stessi che se ne giacciano in basso, terra, ossia … ….dei soci.” ( Don L. Guetti – L’edificio del bene comune in «Almanacco Agrario», 1895.)
Dell’essere promotori di “uno sviluppo sostenibile delle proprie comunità attraverso politiche approvate dai propri soci” ci si riempie la bocca in convegni e poi nei fatti il vuoto pneumatico. Mi farebbe piacere che qualcuno mi spiegasse come si coniuga lo sviluppo della comunità con il taglio dei servizi. Se anche la cooperazione ha ormai fa del profitto il suo faro allora anche la nostra tanto decantata autonomia ha le ore contate, in fondo cosa troviamo di diverso oggi come oggi tra la Valsabbia e i piccoli grumi di case delle Giudicarie ? Forse solo la dimensione dei supermercati nel fondovalle, per il resto il deserto sociale è lo stesso. Ah ! dimenticavo. E’ il mercato bellezza. In fondo in fondo di chi resta indietro non interessa niente a nessuno, basta che non tocchi a me.
Simoni Ivan – Montagne – fraz di Tre Ville (TN)
cooperatore critico