Lettera Mozione assessore a Campiglio

di Diego Binelli

Leggendo le varie riflessioni pubblicate su questo sito in merito alla questione della mozione presentata per assicurare due assessori a Madonna di Campiglio, vorrei cercare di dare il mio contributo perché mi pare si stia perdendo il filo iniziale del discorso.

La mozione presentata da circa 150 cittadini, tra i quali anche il sottoscritto, si è resa necessaria perché qualcuno ha anteposto logiche di equilibri politici, interni ed esterni alla maggioranza consiliare, al bene comune del nostro paese.

Se così non fosse qualcuno mi dovrebbe spiegare perché all’assessore Quagli sia stato tolto l’assessorato: davvero si vuol far credere che le sia stato revocato l’incarico per suoi demeriti?

A tal proposito ricordo che nell’anno 2011 alle sedute della giunta comunale l’assessore Quagli è stata, assieme ad un altro assessore, la più presente alle sedute.

E nemmeno si può dire che ella svolgesse il proprio compito senza impegno e senza professionalità, sfido chiunque a voler sostenere questo, ma non accadrà semplicemente perché la verità è che Quagli non aveva alcun demerito, se non quello di non essere consigliere comunale.

Infatti, togliere l’assessore a lei piuttosto che a qualcun altro, non ha fatto mancare in consiglio comunale il sostegno di un alcun membro; viceversa togliere l’incarico ad altri potrebbe aver comportato l’assottigliarsi ulteriore dei numeri che sostengono il Sindaco in consiglio comunale.

Per non parlare degli accordi politici tra i partiti che compongono la maggioranza che non hanno consentito a Bonomi ti togliere l’assessorato a chi meno lavorava, sia in termini di presenze che in termini di partecipazione attiva allo svolgimento delle proprie mansioni.

Tutto questo ha portato alla sciagurata scelta di togliere un assessorato alla frazione di Madonna di Campiglio, cosa mai successa da almeno 20 anni a questa parte!

Qualcuno dice che il fatto di avere 1 o 2 assessorati a Campiglio è solo una questione di facciata perché l’impegno di un’amministrazione lo si vede da altre cose. Se costoro pensano realmente sia così allora riterranno che anche l’assessorato per Mavignola non sia indispensabile. Costoro, che dimostrano tanta ingenuità politica, sarebbero dunque disposti a che Mavignola cedesse il proprio assessorato a Campiglio?

Devo inoltre far notare che il voto contrario della maggioranza nell’ultima seduta del consiglio comunale comporterà uno strascico amministrativo: lo statuto comunale dovrà essere modificato cancellando l’attuale previsione che oggi assicura a Mavignola e Campiglio 1 assessore di diritto.

Insomma, la scelta di Bonomi si sta rivelando disastrosa per le due frazioni che a breve si vedranno tolto dallo statuto quel diritto che tanto hanno lottato, giustamente, per avere.

Allora la domanda che nasce spontanea è questa: ma perché mai Bonomi ha scelto di sfidare tutto e tutti assumendosi il carico di scelte impopolari come quest’ultima?

La risposta è semplicissima: perché una parte della sua maggioranza, se non avesse modificato l’assetto della giunta comunale come ha fatto, gli avrebbe tolto la fiducia in consiglio comunale, privandolo dunque della maggioranza necessaria per governare.

Tutte le altre scuse e motivazioni addotte sono soltanto parole gettate al vento. Voler sostenere qualsiasi altra fantasiosa ipotesi è semplicemente un tentativo forviante della realtà delle cose.

Le scelte fatte per interessi di partito o equilibri politici di governo a scapito della popolazione vanno e andranno sempre condannati e censurati, ed è questo il motivo della nostra azione, quello di cercare di far tornare democratico un Comune che oggi è soltanto governato da tutt’altri interessi.