Lettera sul Centro Congressi di Campiglio

di Marco Masè

Buongiorno,
dopo aver letto su “Il Foglio del Comune di Pinzolo” un articolo firmato da Margherita Collini che commenta la chiusura della società Madonna di Campiglio Servizi che ho presieduto fino al 30 aprile 2009 e che fino a tale data ha gestito il Centro Congressi di Campiglio, mi sento in dovere di confutare alcune affermazioni e di fornire alcuni dati che possono aiutare a darne una diversa interpretazione, guidato da uno spirito “natalizio” che sicuramente aiuterà a mantenere toni leggeri.


  1. “l’impegno profuso” da Margherita Collini si è concretizzato unicamente in un forte contrasto sulla gestione, seguito dalla sua quasi totale assenza (anche per motivi di salute) ai Consigli di Amministrazione e da altri piccoli danni collaterali che ancora adesso si trascinano con una vertenza legata all’unico evento da lei voluto e organizzato in prima persona in due anni (Thea Music).
  2. i risultati di gestione della società sono verificabili anche nel merito dai bilanci della stessa e nel file excel allegato se ne possono valutare i dati quantitativi. Di sicuro la decisione da parte delle Amministrazioni Comunali di chiudere in fretta e furia la società, lasciando il Centro Congressi in balia di se stesso per molti mesi con evidenti danni economici e di immagine, non avendo a tutt’oggi trovato soluzioni alternative adeguate, non dipende dalla gestione che ha avuto un costante quanto positivo trend di crescita, ma più probabilmente dalla presenza di un presidente divenuto “scomodo” perché poco incline a seguire supinamente la corrente e dalla volontà politica di “mettere in difficoltà” chi lo ha sostenuto. Forse bastava superare l’imbarazzo di dovermi sostituire.
  3. L’assessore Carola Ferrari, responsabile del notiziario del Comune di Pinzolo ha scelto di non pubblicare l’articolo che le ho fornito (allegato) sia nel n°8 della scorsa primavera che nel numero attuale. Risulta quantomeno anomalo che l’Amministrazione comunale non valorizzi i risultati ottenuti dal Consiglio di Amministrazione di una società “in house” da essa stessa nominato … ma si sa, “ubi major, minor cessat”.

Lasciando a ciascuno il proprio giudizio, ringrazio per l’attenzione e resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

Cordiali saluti, Marco Masè