Matteo Leonardi guida la lista ‘dei Sindaci’

di Elena B. Beltrami

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Matteo Leonardi guida la lista "dei Sindaci"

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A Tre Ville, il nuovo comune nato dalle fusioni di Ragoli, Preore e Montagne, nonostante i solo 1500 censiti la partita elettorale è di peso, in quanto avrà competenza amministrativa su tutto il versante in destra orografica del fiume Sarca dell’area di Madonna di Campiglio, con un bilancio tecnico tra i più ricchi del Trentino, grazie all’estensione territoriale di 82 chilometri quadrati ed alle dinamiche turistiche della perla delle Dolomiti. L’8 maggio si vota e finalmente dopo un periodo di relativa quiete, qualcosa nella “busa “si muove. La prima lista di candidati è già pronta, manca soltanto il nome, che sarà presto reso noto, insieme al programma di legislatura. Il termine per la presentazione delle liste è il 1 aprile, per quella data i giochi dovranno essere fatti, ma alcune caratteristiche di una delle compagini che tra meno di due mesi andrà alle urne, stanno emergendo, anche se sulla totalità dei nomi, Matteo Leonardi, candidato sindaco e capolista, preferisce mantenere il riserbo fino a fine marzo. I candidati sono 15, oltre a Matteo Leonardi, giovane ex sindaco che nel 2010 vinse le elezioni a Ragoli con la lista “Uniti per Crescere” ed al suo vice Tulio Serafini, alcuni amministratori delle precedenti amministrazioni, sia di Ragoli, che di Preore e Montagne. Si candideranno infatti nella lista di Leonardi Paolo Paletti, ex sindaco di Preore e Michela Simoni, anch’essa ex prima cittadina del comune di Montagne. Oltre agli ex sindaci faranno parte del gruppo di Leonardi anche altri amministratori della passata consiliatura dei tre paesi. E se metà lista sarà composta da amministratori uscenti, l’altra metà sarà composta da persone nuove, che hanno condiviso un progetto nel segno della continuità. Un’altra caratteristica della lista di Matteo Leonardi è rappresentata dalla età media dei componenti, 38 anni, un dato niente affatto trascurabile in tempi di percentuali considerevoli di invecchiamento della popolazione e di spopolamento delle aree di montagna. Un segnale positivo che indica un legame profondo dei giovani con il territorio, anche nella partecipazione alla vita pubblica.

di Elena Baiguera Beltrami – Quotidiano Trentino