Mavignola: No ghè gnà temp da morer

di Daniele Maffei

Vorrei non fosse vero, vorrei fosse un momento, vorrei si potesse risolvere tutto.

Ho sotto controllo la situazione, i condomini sono a posto, l’erba tagliata ovunque, le scale pulite, gli amministratori hanno il mio numero e tutto procede come se il papà fosse sempre attivo e presente…

La mamma è in ospedale ad assistere il papà che non sta bene.

Ha 66 anni, vita vissuta con l’onestà e la pulizia d’animo d’uomo umile, semplice, dedito al lavoro per crescere 4 figli e portare avanti con il sudore e l’impegno la sua famiglia, la sua casa, per non far mancare niente a nessuno dei suoi.

“No ghè gnà temp da morer” dice l’uomo chiamato “maciste” da quanta fibra ha nonostante le piccole dimensioni, frenetico, non riesce a stare ad oziare… anzi sì… ozia lavorando… lavorando sodo e onestamente non per “fare i soldi” ma semplicemente per non far mancare niente alla sua famiglia…

Ma che tempo è questo?… Il tempo dei remi in barca primo del tempo, il momento di dover per forza seguire un volere di quel Dio o quell’entità che chiama al riposo, che chiama alla quiete anche quando non è giusto anche quando c’è bisogno anche contro ogni volontà! E allora si fanno i conti con i vissuti, con il passato che emerge con un vagone di ricordi, di rimpianti, di gioie e di paure…

Perché non ti ho detto TI VOGLIO BENE prima? Perché non si è demolito prima quel muro di cemento armato? Perché ora si piange?… Badate gente… Amate chi vi ama perché sebbene dicono esista un’altra vita è questa che abbiamo la consapevolezza di vivere!