Metano e risorse alternative o integrative…

di Marco Salvaterra

Metano e risorse alternative o integrative…

L’articolo “Metano, il nuovo orizzonte è il 2030” pubblicato sull’ultimo numero de “Il Giornale delle Giudicarie” a firma di Giuliano Beltrami, mi hanno spinto a rileggere un vecchio articolo di Giuseppe Ciaghi, pubblicato su Campanedi Pinzolo.it quasi 14 anni fa (il 4 novembre 2008 – https://www.campanedipinzolo.it/cultura-e-tempo-libero/pinzolo-centralina-idroelettrica-sul-sarca-di-campiglio/) dal titolo “Pinzolo: centralina idroelettrica sul Sarca di Campiglio”
Ecco il testo:

L’ approvvigionamento energetico rappresenta da sempre un problema di grande importanza per tutti, dei costi notevoli soprattutto per le amministrazioni pubbliche che devono gestire servizi importanti (uffici pubblici, scuole, ambulatori, biblioteche ed altre strutture), e per le imprese, in particolare per le società che fanno funzionare gli impianti di risalita e e provvedono all’innevamento artificiale, per non parlare delle strutture ricettive e di abitazione. Di qui la ricerca di risorse alternative o integrative all’attuale sistema. A differenza dei comuni delle Giudicarie Esteriori e del Basso Chiese, che si sono tenuti cari i loro Consorzi elettrici e che stanno godendo i benefici di questa loro lungimirante politica, quassù il Consorzio dell’ Alta Rendena venne sciolto e la centralina di Nambrone con le sue concessioni ceduta all’ENEL. Ancor oggi ne stiamo pagando le conseguenze. Tanto che da qualche decina di anni il Comune di Pinzolo, peraltro in accordo con quelli vicini, sta attivandosi per recuperare quanto perduto con iniziative volte a sfruttare le acque ancora disponibili (quelle dell’acquedotto di Cornisello e del Sarca di Campiglio) e le fonti alternative possibili (centralina a cippato o metano per l’acqua calda a Madonna di Campiglio, pannelli solari e termovoltaico nelle scuole in costruzione). Le acque del torrente Sarca, nel tratto che da Sant’Antonio di Mavignola scendono fino al bacino a monte di Ponte Canale, rappresentano una ghiotta opportunità di sfruttamento idroelettrico. Tanto che ad esse si era rivolto anni fa il CEIS di Ponte Arche per ricavarvi una centrale. Che aveva pure progettato dopo un lungo contenzioso con gli amministratori di Pinzolo e relativo accordo. Il tutto però andò a finir male perché la realizzazione dell’impianto pare avesse potuto compromettere delle sorgenti situate sul versante in sinistra orografica del corso d’acqua e venne bocciato dalle autorità di tutela. Di questi tempi l’amministrazione comunale di Pinzolo ha pensato bene di rivedere la possibilità di realizzarvi una centralina dando luogo ad un progetto compatibile con l”ambiente. Che è stato redatto e che di questi tempi sta percorrendo l’iter burocratico per la sua approvazione. Proprio nei giorni scorsi “all’ingegnere Alessandro Bleggi è stato affidato l’incarico di redigere lo studio della Valutazione di Impatto Ambientale per la realizzazione dell’impianto idroelettrico sul torrente Sarca di Campiglio. Per il suo onorario sono stati impegnati 67.320 euro; al dottor Marco Zulberti, geologo, è stato affidato l’incarico di redigere lo studio geologico-morfologico, nonché la realizzazione di due sondaggi a carotaggio continuo, a supporto della redazione dello studio di V.I.A. necessario a costruire un impianto idroelettrico sul torrente Sarca di Campiglio. Impegno di spesa 26.231,65 euro”. …

Invito anche a leggere l’articolo (pubblicato oggi su “Il Dolomiti”) ”Una stangata che rischia di essere un colpo mortale per il turismo”, Salvini mostra i costi shock di un impianto di risalita in val Rendena… https://www.ildolomiti.it/economia/2022/una-stangata-che-rischia-di-essere-un-colpo-mortale-per-il-turismo-salvini-mostra-i-costi-shock-di-un-impianto-di-risalita-in-val-rendena

Lascio ai lettori le considerazioni…