Mostra ‘biblioteche nuove piazze urbane’

di Carla Maturi

Chi crede che la biblioteca sia un polveroso luogo di conservazione di vecchi libri deve visitare la nuova biblioteca di Pinzolo e soprattutto la mostra lì ospitata fino a 30 aprile dedicata a “Biblioteche e centri culturali: nuove piazze urbane”. Si tratta di 20 pannelli che mostrano biblioteche recentemente realizzate, o in fase di costruzione in Italia e all’estero.

Spesso nell’opinione comune il concetto di biblioteca si limita a quello di prestito di libri. Questo è solo uno degli aspetti di una biblioteca moderna. I servizi offerti sono molto più numerosi. Si può navigare in internet, è possibile, partecipare ad un corso, leggere quotidiani e riviste, chiedere informazioni, prendere in prestito un dvd, consultare i vecchi documenti della nostra storia, o semplicemente incontrare qualche amico. La biblioteca vuole essere il “salotto del paese” il posto dove come comunità ci si ritrova, ci si rilassa e ci si dedica alle cose che più ci piacciono. In biblioteca non si va “per dovere” o per necessità, per richiedere un certificato o per ottenere una licenza, come avviene in altri uffici pubblici. Recarsi in biblioteca deve essere un piacere, un’attività che aiuta a sentirsi meglio, a arricchirsi interiormente. E in questo anche l’architettura dell’edificio ha la sua importanza. Insomma la biblioteca vuole essere uno spazio da vivere. La biblioteca si è rinnovata è diventata un centro culturale integrato di formazione, informazione, creatività, studio, tempo libero e anche socializzazione.

La mostra permette il confronto fra le tendenze in materia di architettura bibliotecaria e quanto realizzato a Pinzolo. Si percepiscono i modelli che hanno ispirato la realizzazione della struttura locale. L’architettura dell’edificio è fondamentale per comunicare la propria funzione.

La mostra è visitabile durante gli orari di apertura della biblioteca: il mattino dalle 10.00 alle 12.00 e nel pomeriggio dalle 14.00 alle 18.00 escluso lunedì mattina, sabato pomeriggio e domenica.