Pasquetta: il giorno dell’Angelo

di Claudio Cominotti

Pasquetta: il giorno dell’Angelo

Giorno felice, dedicato alle uscite di famiglia, al pasto “frugale” in un pic-nic o alla consumazione degli avanzi del ricco pranzo pasquale.

Il significato religioso di questa festa consiste nel ricordo dell’annuncio dell’Angelo alle donne accorse al santo sepolcro della resurrezione di Gesù Cristo.

Un angelo dal bel viso, dipinto presumibilmente dai Baschenis nel ’500, compariva timidamente sopra la porta di un avvolto a Baldino fino a qualche anno fa, quando è stato nascosto da un po’ di materiale legnoso collocato davanti al piccolo affresco. Si suppone che quel locale potesse esser anticamente adibito al culto. Per fortuna un Baldinese d.o.c. , appassionato delle opere d’arte anche “minori” del proprio paese, Ezio Bonomi, lo aveva ritratto con la fotocamera.

Lo aveva notato anche il piccolo (nel 1998, ora ultratrentenne) Andrea che tutti i giorni passava lì davanti per recarsi a scuola o in centro a Pinzolo. Ne ha scritto una bella poesia il dialetto, riportata anche sul libro “I segni del sacro in Val Rendena” curato da Danilo Mussi stampato recentemente e presentato a Giustino con l’intervento del Vescovo di Trento. 

ANGIUL disegno di Andrea Bonenti
ANGIUL disegno di Andrea Bonenti

 

L’angiul (pitöra dal Baschenis)

di Andrea Bonenti, 1998

 

Tüc’ i pop i gà l so angiul.

Niaftri da Bafdim ga n’ùm dü:

parchè gùm anca l’angiul

pitürà sal mör da la casa dai Sisti

ca l ni völ ben.

 

Quanca pasum di lì

ni par ca l si distaca dal mör

e l vegna cun niaftri

a farni cumpagnia.

 

L’é già da quatrusentu agn

ca tüc’ i pop chi pasa di lì

nu i gà mai pora gnanca quanca l’é scör

propriu parchè ghi par da sinter

ca l’angiul al camina cun öi.

I segni del sacro
“I segni del sacro della val Rendena”