Per amore di verità

di Michele Cereghini

Per amore di verità.

Non per polemica ma solo per amore di verità mi accingo a rispondere ad alcuni commenti apparsi su questo “sit dei Pinzulèr” dopo le mie esternazioni sul caso project financing di Malga Cioca.

La sensazione generale che provo leggendo tutti i commenti pubblicati fino ad oggi è quella di un colossale fraintendimento tra le cose che volevo dire e quelle che invece sono state captate dai lettori. Forse non sono riuscito a rendere sufficientemente chiaro il mio pensiero. Se è così, chiedo scusa a tutti.

A Paolo Querio rispondo che il suo encomiabile impegno nel volontariato a favore dei giovani è sicuramente ricompreso tra le tante società sportive che curano i settori giovanili e, dunque, anche ai ragazzi della SAT va tutto il mio plauso.

Stefano Simi nella sua replica altro non fa che confermare il contenuto della mia lettera: afferma, infatti, che la “questione sacrestano” viene interamente gestita attraverso il volontariato e quindi senza alcun costo.

La mia lettera non voleva essere un attacco alle associazioni che svolgono un ruolo importantissimo all’interno della nostra comunità ma un atto di accusa contro la Giunta Comunale che, senza entrare nel merito delle richieste, distribuisce soldi a destra e a manca con il solo scopo di acquisire (meglio forse sarebbe dire acquistare) il consenso.

Invito Stefano Simi a leggere con i suoi occhi il titolo della delibera di concessione dei contributi 2012 e 2013 alle due parrocchie dove, nero su bianco, sta scritto “Concessione contributo ordinario anno 2012/2013 e per il servizio sacrestano”; al fine di evitare il perpetuarsi di simili inesattezze, lo invito a chiedere al Comune le dovute rettifiche.

A Luciano Feltracco dico che una località turistica blasonata come Madonna di Campiglio vive anche di eventi. Su questo siamo in perfetta sintonia. Va da sé che per invitare qualche politico di grido (peraltro già iscritto sul nostro libro paga) o lo scrittore pluripremiato che viene a propagandare le sue ultime fatiche letterarie dobbiamo garantire un’accoglienza all’altezza dell’ospite. Questo mi sta bene. In tutta franchezza Le dico però che non capisco per quanto tempo e per quante persone debba essere garantita l’ospitalità perché, francamente, con 25.000 euro penso si possano pagare suite imperiali e banchetti sontuosi a più persone e per più giorni. Se poi, come afferma Lei, anche mamma Provincia ci mette del suo fatico ancora di più a far quadrare i miei conti.

Invito i componenti dell’UCAS a rileggere, e questa volta con maggiore attenzione, la mia lettera aperta.

Il mio scritto non esprime alcun giudizio negativo sul ritiro estivo dell’Inter ma vuole essere un duro atto di accusa contro l’operato del Comune di Pinzolo che, delegando al Comitato la gestione di acquisti di beni e servizi inerenti all’iniziativa, sfugge bellamente a tutte le rigide procedure stabilite in materia di spesa pubblica. Quando si spendono soldi pubblici è giusto e sacrosanto che tutti gli operatori economici siano messi sullo stesso piano e possano partecipare, ad armi pari, alla competizione per aggiudicarsi la gara. E’ difficile competere con il coniuge dell’Assessore di turno che si autopropone o che viene imposto quale miglior scelta possibile per la fornitura di un bene o di un servizio. Penso che anche l’UCAS sia d’accordo con me se affermo che una gestione diretta da parte degli uffici comunali sarebbe magari più lenta ma senz’altro più trasparente.

Dulcis in fundo vengo alla lettera di Roberto Serafini. Mi spiace ripetermi, ma anche lui ha frainteso il contenuto del mio scritto perché non era assolutamente mia intenzione ripercorrere la storia del project financing di Malga Cioca ma solo usarla come occasione per manifestare il mio completo dissenso per l’operato dell’amministrazione comunale in carica.

Sia sincero, Presidente: la cosa che più l’ha fatta infuriare non è la mancata indicazione della bocciatura del suo primo progetto ma la frase con cui termina il mio scritto.

Quando si siede, contemporaneamente, su più poltrone è quasi inevitabile che non si venga a creare un conflitto di interessi.

Penso quindi che anche Lei (e non me ne voglia) a causa delle cariche e dei ruoli ricoperti si possa trovare talvolta in queste condizioni. Non dubito nelle Sue capacità di discernimento e nella Sua onestà intellettuale ma, come sempre in questi casi, la migliore soluzione al problema è quella radicale: o si sta da una parte della barricata o si sta dall’altra.

Penso ancora che sia difficile, per il nostro Primo Cittadino, votare certe delibere in CdA delle due Funivie e poi non sostenerle con la dovuta forza in Comune. Non è detto che gli interessi dei due Enti siano sempre coincidenti. A volte potrebbero essere in contrapposizione e la vicenda dello skilift Belvedere né è prova tangibile.

Il problema del conflitto di interessi, da sempre latente all’interno della nostra comunità che è – allo stesso tempo – azionista degli impianti funiviari e proprietaria del territorio dove si trovano le piste, è scoppiato in tutta la sua macroscopica evidenza con la sindacatura Bonomi.

E’ evidente che il ruolo di Sindaco e quello di Vice Presidente delle due società che gestiscono impianti funiviari sul nostro territorio dovranno in futuro essere disgiunti ed assegnati a soggetti diversi in grado di garantire nei tre enti la necessaria indipendenza di giudizio. E ciò, sia chiaro, nell’interesse sia del Comune che delle Società impiantistiche.

La ringrazio infine per avermi dipinto come colui che grida al lupo: converrà certamente con me che di lupi, dalle nostre parti, se ne aggirano fin troppi. Qualcuno di loro ha perfino fatto la tana nelle istituzioni. Il fatto desolante è che, oramai, ci siamo talmente abituati alla loro presenza che ci sembra normale.

Sono orgoglioso di essere etichettato come voce fuori dal coro in un mondo che ha fatto del pensiero unico il suo totem.

Un’ultima cosa, Presidente Serafini. Lei mi invita ad un confronto aperto tra noi due, al di fuori però della pubblica piazza costituita da “Campane di Pinzolo”.

Come ben saprà, le minoranze consiliari, diversamente dalle Funivie, non hanno spazi garantiti all’interno del Foglio del Comune e quindi sono costrette loro malgrado a cercare ospitalità altrove. Approfitto di questa occasione per ringraziare i gestori del sito che già in altre occasioni hanno accolto i miei scritti, trasformando questa piazza virtuale in una zona di libero scambio delle idee.

Quindi, Signor Presidente, Le dico che non sono assolutamente d’accordo con Lei quando mi invita ad un confronto diretto, alludendo ad una discussione tra di noi a microfoni spenti. Se in passato Le ho detto che sarei stato disponibile, ebbene ora non lo sono più!

La gestione della cosa pubblica deve avvenire alla luce del sole, evitando tutti i conciliaboli che tanto piacciono al nostro Primo Cittadino, abituato a trattare gli affari del Comune come cosa sua anziché come “res publica”.

Voglio concludere con una piccola provocazione: i suoi dipendenti saranno certamente contenti per il plauso loro tributato a fronte dell’impegno dimostrato in questa strampalata stagione invernale ma penso che lo sarebbero ancora più se ritrovassero nella loro busta paga, quale segno tangibile della Sua gratitudine, quella parte dei compensi che è stata loro unilateralmente tagliata pochi mesi fa.