Pinzolo – Gianfranco Bonapace ci ha lasciato

Pinzolo – Gianfranco Bonapace ci ha lasciato

Ci ha lasciato ieri, lunedì 17 novembre 2025, uno dei personaggi che più hanno contribuito alla crescita economica di Pinzolo nel secondo dopoguerra: Gianfranco Bonapace. Nato a Pinzolo il 20 giugno 1940, è stato storico albergatore e libero professionista, ex sindaco di Pinzolo (1980-1984), già presidente delle Funivie Pinzolo, della Cassa Rurale di Pinzolo e dell’Azienda di Soggiorno.

A capo dei valorosi fondatori delle Funivie di Pinzolo, e primo presidente della società stessa, c’era proprio lui, da pochi anni laureato in economia e commercio alla Bocconi di Milano, appena 28 anni ma con già una capacità straordinaria di “guardare oltre”.

Era il 12 giugno 1968 quando 19 persone tra imprenditori, albergatori, commercianti, artigiani e professionisti quasi tutti della Val Rendena costituirono la società per azioni “Funivie Pinzolo – Doss del Sabion”, con un progetto ben preciso: quello di “contribuire al progresso economico della Val Rendena con l’incremento del turismo”. Ecco i nomi dei 19 fondatori: Gianfranco Bonapace, Fausto Bonapace Dindìn, Luigino Bonapace, Pio Bruti, Rosario Cereghini, Italo Maffei Lustro, Toni Masè, Carlo Antoniolli Bagàt, Cesare Cereghini, Antonio Maffei Tonon, Pietro Maturi, Carlo Olivieri, Adolfo Salvaterra, Ervino Vidi, Davide Farina, Emilio Franceschini, Zeno Zambotti, Anselmo e Ferruccio Manzoni.

Nel primo statuto i fondatori esprimevano fondamentalmente due obiettivi. Il primo riguardava il tentativo di “creare ed ampliare il flusso turistico della Val Rendena, in particolare nel periodo invernale”, il secondo quello di “costruire un impianto a fune valorizzatore della zona del Doss del Sabion”. La durata della società, nello statuto del 1968, era fissata fi no al 30 aprile del Duemila con facoltà di proroga. Il capitale sociale ammontava a 10 milioni di vecchie lire diviso in mille azioni da 100 mila lire ciascuna. Trascorsi pochi mesi dalla fondazione, la società, attraverso il primo aumento di capitale, si consolidò e diede avvio ai lavori che iniziarono a trasformare il Doss del Sabion nella nota stazione sciistica. L’estate del 1968 fu davvero frenetica. In pochi mesi furono costruiti i primi impianti di risalita (tutti forniti dalla ditta Leitner di Vipiteno): la “bidonvia doppia” Pinzolo- Prà Rodont, la seggiovia singola Prà Rodont-Doss del Sabion”, la seggiovia doppia Grual e lo skilift Biancaneve. Sempre nella stessa estate furono realizzate anche le piste “Rododendro” e “Grual” e il campo scuola accanto alla sciovia “Biancaneve”.

Ma non ci si fermò qui: negli stessi mesi, a tempo di record, la società costruì, nelle due località di Prà Rodont e Doss del Sabion, i due omonimi rifugi. Si lavorò intensamente, contro il tempo che incalzava, ma tutto fu pronto, il Natale del 1969, per l’inaugurazione ufficiale, che aprì a Pinzolo e alla Val Rendena la strada di un turismo nuovo e moderno, dispensatore negli anni immediatamente successivi di grandi soddisfazioni e benefici per tutta la comunità locale.