PINZOLO – LUCE DI SPERANZA: Il presepe che parla al cuore
C’è un angolo di Pinzolo che, in queste settimane, sembra respirare luce. È la piccola chiesetta di San Gerolamo, dove gli Amici dell’Oratorio NOI di Tione hanno ricreato un presepe capace di sorprendere chiunque vi entri. Dal ponte dell’Immacolata la chiesa di Baldino si è trasformata in una meta irrinunciabile: i visitatori escono emozionati, quasi increduli, col cuore un po’ più caldo.
Questa opera nasce nell’autunno del 2023, quando un gruppo di volontari guidati dall’inesauribile creatività di Giovanni Moneghini decise di trasformare un’idea in un racconto di fede. In due mesi e mezzo prese forma un villaggio ispirato a Matera, ai suoi sassi, alle sue case condivise da uomini e animali, al senso di comunità che univa le persone nei tempi difficili.
All’ingresso una breve epigrafe accompagna il passo di chi osserva:
«Il presepe di quest’anno prende ispirazione dalle abitazioni di Matera, dove animali e persone vivevano insieme in un contesto povero ma sereno… Uno squarcio nero divide la montagna e, come la guerra, distrugge. Ma nel buio più assoluto un raggio di luce porta speranza affinché torni presto la vita, la fede, la pace…»
Ed è proprio questa luce a guidare l’intero percorso. Le case, i vicoli, i mercati: tutto nasce da un materiale umile, lo styrodur, che nelle mani dei volontari diventa pietra viva, legno consumato, vecchi mattoni. Ogni parete è un colpo del cutter, ogni sfumatura un paziente lavoro di pennello. Nessun dettaglio è lasciato al caso: e così il villaggio prende forma, respira, racconta.
Poi arriva la magia delle luci. Il presepe vive in un continuo alternarsi di momenti: l’alba rosa, il giorno pieno, il tramonto caldo, la notte azzurra. Le botteghe degli artigiani si accendono, le voci del mercato sembrano animarsi, il panettiere e la fruttivendola sembrano attendere qualcuno con un sorriso. È un piccolo mondo che pulsa a ritmo di musica e suoni, un viaggio emozionale che culmina in un messaggio semplice e potente:
«Luce di Speranza» — perché anche nelle fratture più profonde, una luce può ancora aprire la strada alla pace.
