Riutilizziamo le risorse , produciamo zero rifiuti e zero sprechi

di Minoranza Tione

Riutilizziamo le risorse , produciamo zero rifiuti e zero sprechi : copiamo la natura !
Tione di Trento  – ottobre 2017

La diciottesima edizione dell’Ecofiera di Montagna svoltasi a Tione ha visto, per la seconda volta, l’impegno di GreenEvo, in collaborazione con il Consorzio Turistico Giudicarie Centrali e amministrazione comunale, nella preparazione e gestione della Conferenza “Il compostaggio di comunità” che , oltre ad avere sottolineato il carattere stesso dell’Ecofiera, ha aperto una finestra su un ampio panorama di soluzioni virtuose  per il compostaggio della frazione organica dei rifiuti urbani , dall’utilizzo della lombricoltura , tecnologia  “semplice, inodore, a basso costo, a chilometro zero, metodo facile, economico e sostenibile per trasformare rifiuti organici in terriccio fertile e, se praticata su larga scala, aiuta a ridurre il volume della frazione organica (umido, sfalci e potature) del rifiuto solido urbano, fornendo valida alternativa a concimi e fertilizzanti chimici” , alla tecnologia con utilizzo dei microrganismi effettivi EM,  “soluzione spruzzata sui rifiuti organici , che oltre a togliere i cattivi odori,  crea fermentazione producendo  ottimo fertilizzante biologico pieno di nutrienti, che favorisce la crescita delle piante incrementandone  qualità e  quantità”, e alla tecnologia delle “compostiere comunitarie” , di diverse dimensioni, che permettono di smaltire, in modo sicuro ed a norma di legge, la frazione organica del rifiuto solido urbano e di ricavarne ottimo ammendante per il terreno e, cosa da non poco conto,  abbattere i costi per lo smaltimento del rifiuto organico urbano”.
Il rimando immediato è al sistema della raccolta differenziata in Giudicarie , che per stessa ammissione degli amministratori della Comunità di Valle, a cui i Comuni hanno delegato il servizio, è sì di quantità, ma non di qualità. Basta fermarsi in una delle tante isole ecologiche del nostro territorio per osservare il contenuto dei grandi raccoglitori di plastica, carta, vetro  e umido, inquinati da materiali erroneamente introdotti, che vanificano e rendono oltremodo costosa la gestione dei rifiuti; basti pensare che , per quanto riguarda “l’umido” , il rifiuto raccolto sul territorio giudicariese viene prima selezionato presso la discarica di Zuclo ,togliendo la plastica con macchina vagliatrice acquistata appositamente, e poi ricaricato sui camion che lo trasportano a Bergamo , come previsto da una costosa convenzione . Serve certamente maggiore consapevolezza e responsabilità da parte dei cittadini nel conferire in maniera corretta tutti i propri rifiuti , ma è indispensabile e urgente che la gestione pubblica dei rifiuti sia ripensata , sia dal punto di vista strettamente economico, sia dal punto di vista ambientale.
Esattamente un anno fa, con  amministratori  pubblici e cittadini della Busa di Tione abbiamo visitato l’impianto di compostaggio del Comune di Campo Tures che utilizza da più di dieci anni i microrganismi effettivi nel trattamento dei rifiuti organici/umido; la giornata era umida e piovosa ,  nonostante ciò  dai cumuli delle varie fasi di compostaggio non fuoriusciva cattivo odore . Lì i cittadini conferiscono al centro di raccolta tutte le “pattumiere casalinghe” , suddivise nel riciclo dei vari materiali , plastica, carta, vetro, lattine etc. e scarti di cucina, questi consegnati con secchi o sacchetti di carta.
Sono circa 7000 cittadini (3 comuni) il bacino di utenza che si serve di questo impianto , per un totale di 800 tonnellate di umido , dal quale, circa 500 famiglie, acquistano il prodotto finito/compost per i propri orti e giardini a 10 euro al metro cubo; compost che il comune utilizza per il confinante campo sportivo e per tutti i giardini comunali. Ciò che avanza viene dato a chi gestisce le piste da sci per rigenerare il terreno. Una famiglia di 4 persone paga una tassa di circa 38/40 euro all’anno per la gestione rifiuti, giardini, pulizia strade e sgombero neve.
L’impianto è gestito da 2 persone a tempo pieno e un part time; nel tempo di circa 13 anni, con questo tipo di gestione,  hanno potuto risparmiare circa 2 milioni di euro; hanno iniziato questa pratica partendo da due condomìni, per poi arrivare a togliere tutte le “campane” di raccolta dei rifiuti; inizialmente qualche multa è stata comminata , ma poi i cittadini hanno imparato ed hanno capito anche la loro convenienza economica e ambientale.
La realtà di Campo Tures ci ha dimostrato che è possibile avviare un sistema virtuoso della raccolta dei rifiuti e in particolare “ l’umido”, sia dal punto di vista economico ,  per l’amministrazione e per i cittadini , sia dal punto di vista ambientale, eliminando i problemi di cattivi odori e creando  compost di qualità che permette di rigenerare i terreni, il tutto partendo necessariamente da un primo importante momento di   capillare informazione ed educazione dei cittadini, anche attraverso interventi nelle scuole.
Da un anno, come rappresentanti della minoranza del Comune di Tione, abbiamo avviato un confronto proprio con quegli amministratori che hanno partecipato alla visita a Campo Tures, per capire se sia possibile copiare l’esperienza anche in Giudicarie o in una parte di esse , pur in una fase sperimentale.
Nel frattempo, a livello provinciale,  è in previsione :  “l’ampliamento dello stabilimento/biodigestore di Cadino per poter trattare il 100% del rifiuto umido trentino (in sinergia con l’impianto provinciale di Rovereto) e  supportare l’accordo sui rifiuti stipulato dalla Provincia autonoma di Trento e da quella di Bolzano. In particolare, come già noto, Bio Energia Trentino accoglierà anche una parte dell’umido di Bolzano a fronte del conferimento di una parte di rifiuto secco trentino all’inceneritore di Bolzano.     Attraverso la lavorazione del rifiuto umido BioEnergia Trentino produce  ammendante di qualità che viene utilizzato nell’intera Valle dell’Adige per la concimazione dei vigneti e dei meleti sostituendo i concimi chimici con un prodotto biologico. Ma l’attività va oltre: con la fermentazione del rifiuto umido si produce il biogas, che altro non è che una miscela di metano e altri gas, che consente di produrre energia elettrica rinnovabile e calore…Il biogas fermentato sarà infatti purificato e, in accordo con la SNAM, inserito nella rete di trasporto del metano che passa a 100 metri dall’impianto di Cadino in direzione nord. Il metanodotto SNAM con pressione a 70 bar consentirà di gestire tutta la produzione attuale e futura portando il metano biologico fino all’autorimessa di Trentino Trasporti di Gardolo a solo 10 km dall’impianto di produzione.
Il biometano prodotto da BioEnergia Trentino sarà utilizzato dalla Trentino Trasporti per alimentare, appunto, i mezzi di trasporto a metano che funzioneranno con metano rinnovabile sostituendo quindi il metano fossile attualmente in uso”
Pur  apprezzando,  perlomeno in parte,  il fine  di tale operazione, ci domandiamo se sia davvero questa la soluzione più virtuosa della gestione dei rifiuti organici ; quanti saranno i camion carichi di “umido” in giro per il Trentino che inevitabilmente produrranno inquinamento, o saranno anch’essi alimentati con metano rinnovabile e questo, fino a quando potrà essere prodotto? Crediamo invece in una gestione più virtuosa dei rifiuti organici, attraverso una filiera corta , rappresentata dal loro trattamento il più possibile in loco !
E propriamente per quanto concerne la produzione di energia ,la visione politica deve essere, a nostro avviso  più ampia !
In questo senso è importante  l’appello , promosso e firmato da un folto numero di scienziati e liberi cittadini,che vogliono stimolare il Governo ad organizzare la Conferenza Nazionale sul cambiamento climatico e a mettere in atto i provvedimenti necessari.
Nell’appello  possiamo leggere  : “ …….Si parla anche della necessità di sviluppare la produzione di biocombustibili, ignorando che nel settore dei trasporti si va verso un mondo “elettrico” perché l’efficienza di conversione dei fotoni del sole tramite la filiera che dal fotovoltaico porta alle auto elettriche è almeno 50 volte maggiore dell’efficienza della filiera basata sulla produzione e uso di biocombustibili……… Bisogna anche rendersi conto che la transizione dall’uso dei combustibili fossili a quello delle energie rinnovabili, pur essendo una condizione necessaria, non è di per sé sufficiente per mitigare il cambiamento climatico e tanto meno per costruire un futuro sostenibile”.
Si può leggere l’intero appello sul sito http://www.energiaperlitalia.it/appello-2/
E quindi,  è opportuno prepararsi di più a utilizzare  l’energia solare , attraverso tecnologie che stanno diventando sempre più sostenibili sia economicamente sia ambientalmente. Dovremmo immaginare un futuro non troppo lontano in cui anche ogni struttura, privata o pubblica , diventi  energeticamente autosufficiente  e il “dovremmo” è riferito proprio alla parte politica e amministrativa della nostra società.
Per fortuna il processo tecnologico in questo senso progredisce velocemente  e vi sono realtà che testimoniano, ad esempio, l’esistenza di  veicoli/auto a energia solare, oggi non accessibili a tutti, ma in un futuro non troppo lontano ,si può facilmente prevedere,  lo diventeranno.
Peugeot, BMW, Jaguar, Volkswagen, Volvo e la cinese Hanergy sono alcune delle case automobilistiche che stanno producendo automobili a energia solare. “….le auto elettriche compatte della Hanergy sono state dotate di sottili celle solari in grado di risolvere tutte le esigenze energetiche della macchina. A quanto affermato dagli stessi produttori, le vetture sarebbero in grado di generare dagli otto ai dieci Kilowatt al giorno, grazie a sole cinque o sei ore di luce.   La Hanergy Holding Group è una delle più grandi aziende che si occupano di tecnologie per l’ energia pulita in tutto il mondo…. Infatti non è la prima volta che si occupa di automobili solari: la società ha lavorato con le case automobilistiche per diversi anni e aveva fatto molto scalpore nel 2012,il fatto che stesse collaborando con la Aston Martin per creare una macchina da corsa a energia solare. “
“Dobbiamo essere lungimiranti e imparare a prevenire, anche nel diritto ambientale” così ha dichiarato Massimo Zortea, avvocato specializzato in diritto e gestione dell’ambiente, docente all’Università di Trento per la cattedra Unesco in ingegneria per lo sviluppo umano e sostenibile che sarà il coordinatore scientifico dell’ Eco-Innovation Academy, primo percorso formativo sui temi del green e dell’economia , il quale sostiene come “debba cambiare il nostro approccio culturale all’ambiente, dichiarando altresì fiducia nei giovani e nelle numerose startup green che fanno ben sperare … almeno loro hanno compreso che la sostenibilità non è una questione da radical chic”.
E che non sia una questione “radical chic”  la gestione corretta del nostro ambiente è dimostrato anche in Trentino dove  si è assistito a fenomeni di siccità , impensabili fino a trent’anni fa !
Questi sono ormai i tempi della blue economy “ che si basa sull’imitazione dei sistemi naturali, riutilizza continuamente le risorse e produce zero rifiuti e zero sprechi”, come ben descrive nel suo libro Gunter Pauli (economista, imprenditore e scrittore belga, iniziatore dell’economia blu).  “Diversamente dalla green economy, secondo l’autore, la blue  economy non richiede alle aziende di “investire di più” per salvare l’ambiente. Anzi, con minore impiego di capitali è in grado di creare maggiori flussi di reddito e di costruire al tempo stesso capitale sociale. I risultati ci sono, e in tutto il mondo laboratori di ricerca, aziende e innovatori hanno adottato questi princìpi per aumentare la loro competitività dando nuova forma alle nostre economie”.
C’è tanto lavoro da fare , ma le informazione , la tecnologia e le competenze  non mancano ;   ciò che serve è responsabilizzarci tutti  per avviare un processo virtuoso che abbia l’obiettivo di risanare l’ambiente , in tutte le sue forme terra, aria e acqua, diversamente andremo incontro a danni incalcolabili per noi e per le future generazioni.  La pratica che abbiamo visto presso l’impianto di compostaggio rifiuti  di Campo Tures è  significativa  ; ci hanno ben spiegato il valore aggiunto , anche in termini di bonifica ambientale rappresentato dall’utilizzo della tecnologia utilizzata. Loro ci sono riusciti, potremmo riuscirci anche noi, basta volerlo.
Essere lungimirante e imparare a prevenire è demandato alla politica e agli amministratori pubblici  che hanno il dovere di pensare alle prossime generazioni e non solo alle prossime elezioni.
Anna Pironi,Giovanna Scandolari
Adriano Accili. Alessandro Rognoni
Michele Malacarne
Consiglieri di minoranza del Consiglio Comunale di  Tione di Trento

Ecofiera di Montagna