Scrivo in qualità di figlia di un’anziana ultranovantenne ospite di una RSA delle Giudicarie

di Ivonne Ducoli

Scrivo in qualità di figlia di un’anziana ultranovantenne ospite di una RSA delle Giudicarie

Egregio Direttore,

scrivo in qualità di figlia di un’anziana ultranovantenne ospite di una RSA delle Giudicarie.

Venerdì scorso la Direzione ha comunicato il diniego categorico all’uscita della mamma dalla struttura, finalizzata a trascorrere il giorno di Natale nella sua abitazione in compagnia con i propri cari, portando a giustificazione: “UPIPA ha dato indicazioni in tal senso“.

Ho trovato tali motivazioni un pò deboli e non condivisibili considerando la completa copertura vaccinale di tutte le persone coinvolte. Inoltre, a mio sapere, le indicazioni di UPIPA non sono vincolanti avendo le strutture un’autonomia decisionale in relazione alla loro situazione interna. In caso contrario come è possibile che altre permettano le uscite?

Ritengo che questo accanimento nel volere tenere rinchiusi gli anziani sia poco umano e comporti gravi ripercussioni negative a livello psicologico e sulla loro salute mentale.

Purtroppo questa situazione epidemiologica non si risolverà in breve tempo e data l’avanzata età di mia madre (vale anche per tanti altri anziani), noi figli vorremo poterle dare qualche ultima possibilità di godere della propria famiglia in serenità.

Un’ultima riflessione: sono quasi certa che a qualche detenuto in carcere verrà concesso di trascorrere il Natale con la propria famiglia!

Ringrazio per l’attenzione e porgo un augurio di buone feste.

Ivonne Ducoli