Stufe ad olle: arriva la deroga

di Provincia di Trento

Stufe ad olle: arriva la deroga

Modificato il regolamento provinciale sull’edilizia sostenibile

Le stufe ad olle caratterizzano, da secoli, l’architettura delle case trentine e, più in generale, di tutto l’arco alpino. Ogni prodotto è unico e gli artigiani che le costruiscono, nel tempo, hanno introdotto sempre maggiori innovazioni tecniche, ammodernando i sistemi di combustione e gestione del calore e mantenendo al contempo un elevato pregio estetico; tutto ciò consente un aumento dell’efficienza e una riduzione delle emissioni inquinanti. Tutte queste peculiarità rendono praticamente impossibile eseguire le prove di laboratorio, necessarie per ottenere la certificazione di prodotto prevista. Nasce da queste premesse la decisione odierna della Giunta provinciale, su indicazione del vicepresidente e assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione, che ha introdotto una deroga per queste tipologie di impianti, che restano escluse dagli obblighi derivanti dal decreto ministeriale 186/2017.

In base a quanto stabilito oggi dalla Giunta provinciale, tali tipologie di generatori non devono sottostare ai requisiti previsti per gli impianti alimentati a biomasse legnosa, ovvero alla certificazione minima cosiddetta a “4 stelle”, che era stata introdotta con decreto del presidente dell’agosto 2022, la quale a sua volta modificava il Regolamento provinciale sull’edilizia sostenibile e sulla certificazione energetica degli edifici del 2009.
L’installazione delle stufe ad accumulo costruite sul posto, quali stufe ad olle, stufe storiche e stufe ad accumulo dimensionate, realizzate specificatamente per l’ambiente di installazione, poiché rappresentano pezzi unici è consentita soltanto nel rispetto della norma di progetto UNI EN 15544, da indicare nel relativo certificato di conformità ai sensi del DM 37/2008.