TIONE – MORI: Quel silenzio pieno d’amore: l’addio a don Fernando
La chiesa di Mori non è riuscita a contenere i numerosi fedeli che hanno partecipato al funerale di don Fernando nel primo pomeriggio di ieri sabato 13 dicembre, segno di un affetto profondo maturato nel tempo attraverso una presenza discreta, fatta di ascolto e vicinanza.
All’inizio della celebrazione, il vescovo Lauro ha rivolto un breve saluto, ricco di significato: «Oggi salutiamo don Fernando – ha detto – mentre a Parigi si sta santificando Alfredo Dall’Oglio, nostro conterraneo della Valsugana, un emigrato trentino martire in odio alla fede, ucciso dai nazisti nel 1944. In questo flusso di santità vedo anche don Fernando». Parole che hanno restituito l’immagine di un sacerdote semplice e schivo, capace di testimoniare la fede con gesti autentici più che con discorsi.
Alla celebrazione erano presenti anche le autorità civili, l’assessore provinciale Mattia Gottardi e i sindaci di Mori Nicola Mazzucchi, di Tione Eugenio Antolini, di Tre Ville Matteo Leonardi e Giorgio Marchetti di Borgo Lares, insieme a numerosi fedeli provenienti dalle diverse comunità nelle quali don Fernando aveva svolto il suo ministero pastorale.
Nel corso dell’omelia, monsignor Lauro ha sottolineato come don Fernando abbia inciso nella vita delle persone attraverso parole essenziali e una presenza costante: «Siete qui oggi – ha affermato – perché don Fernando è stato un costruttore di comunità». Un cammino vissuto con coerenza anche durante i lunghi mesi della malattia, affrontati con il sostegno e l’affetto delle comunità che non lo hanno mai lasciato solo.
Commovente il richiamo alle sue ultime volontà, affidate a poche frasi diventate quasi un testamento spirituale: «Il mio funerale sia semplice e senza discorsi. A chi ho fatto del male chiedo scusa. Ho cercato la vera amicizia». Una fede vissuta con autenticità, fino all’ultimo, nel segno della semplicità e dell’amore.
A sintetizzare il suo messaggio rimane la frase riportata sul necrologio, rivolta a tutte le comunità incontrate lungo il suo cammino: «Vale la pena essere cristiani, buoni, veri, disponibili, semplici e misericordiosi».
