Turismo in Trentino, il 2024 è stato il migliore dell’ultimo decennio

di Provincia di Trento

Turismo in Trentino, il 2024 è stato il migliore dell’ultimo decennio

Failoni: “Settore in perfetta salute e in grado di trascinare l’economia trentina”

Turismo in Trentino, il 2024 è stato il migliore dell’ultimo decennio
Il 2024 si è chiuso con numeri record per il turismo in Trentino, che registra i migliori risultati degli ultimi dieci anni. Sia il settore alberghiero sia quello extralberghiero hanno fatto segnare un incremento negli arrivi e nelle presenze. Lo conferma il report dell’Istituto di statistica della Provincia di Trento (ISPAT), “Il movimento turistico in Trentino. Anno 2024”, che fotografa la situazione registrata lo scorso anno. Secondo il documento, gli arrivi sono aumentati del 2,3% rispetto al 2023, mentre le presenze turistiche hanno segnato una crescita del 2,6%.

“Il report di ISPAT è un termometro che dimostra come il settore sia in perfetta salute e in grado di trainare l’economia trentina, non solo per quanto riguarda le ricadute dirette su un settore che interessa migliaia di persone e centinaia di imprese, ma anche nell’indotto indiretto, contribuendo significativamente allo sviluppo di tutto il tessuto economico locale. I dati confermano la validità e la lungimiranza delle scelte adottate dalla Giunta provinciale, che ha saputo costruire una visione strategica condivisa tra categorie, Apt e Trentino marketing. Ora dobbiamo puntare sulle belle stagioni e su una miglior distribuzione dei flussi turistici sul territorio, attraverso un modello che punti sempre più sulla qualità dell’offerta”, ha evidenziato l’assessore all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca, Roberto Failoni.

Nel dettaglio, il settore alberghiero registra una crescita del 2% negli arrivi e del 2,9% nelle presenze, l’extralberghiero del 3% negli arrivi e del 2,1% nelle presenze. I pernottamenti registrati nel corso del 2024 sono superiori ai 19,6 milioni, con una prevalenza di turisti italiani (il 56,1%). Rispetto al 2023 le presenze degli italiani sono invariate nel settore alberghiero e in lieve calo nell’extralberghiero (-0,4%). Decisamente positivo l’andamento dei turisti stranieri in entrambi i settori, evidenziando una crescita complessiva dei pernottamenti del 6,3%. Le presenze alberghiere rappresentano il 70,1% del totale dei pernottamenti rilevati nel complesso delle strutture ricettive.

A livello mensile, la dinamica delle presenze osservate mostra valori in netta crescita nei mesi di gennaio, febbraio, marzo. Il mese di aprile risente dell’assenza della Pasqua, che nel 2024 era posizionata al 31 marzo, mentre maggio chiude con ottimi risultati. Il periodo estivo inizia con la contrazione di giugno (-4%) e una timida crescita in luglio (+0,9%), mentre agosto fa segnare invece un incremento significativo dei pernottamenti (+4,3%), confermandosi il mese con il più alto numero di presenze. Settembre registra un lieve calo (-1,4%), mentre i mesi di coda dell’anno evidenziano variazioni molto positive.

Il numero di posti letto alberghieri disponibili è stato pari a 90.902. Il tasso di occupazione dei posti letto, pari al 61,8%, risulta migliore negli alberghi a quattro stelle (74,2%). La permanenza media provinciale si attesta sulle 3,8 notti.

Anche per il settore extralberghiero, che rappresenta il 29,9% delle presenze complessive, i risultati sono positivi: gli arrivi segnano infatti un aumento del 3% e le presenze del 2,1%, con una presenza media di 4,3 notti. Completano il dato di movimento gli arrivi e le presenze di chi ha scelto di pernottare in alloggi in affitto ad uso turistico: il movimento dichiarato in alloggi turistici rappresenta il 6,8% delle presenze totali e ha interessato più di 240 mila turisti, con una permanenza media di 6 notti.

La performance dei singoli territori è generalmente positiva: solamente gli ambiti turistici di Valsugana, Tesino e Valle dei Mocheni e di Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo mostrano una lieve contrazione. In evidenza il buon andamento delle presenze nelle zone del Garda trentino, Valle di Ledro, Terme di Comano e Valle dei Laghi, della Val di Fassa e della Val di Sole, che nel complesso rappresentano il 50,6% del movimento provinciale.