William Bonomi, l’analisi di Tomaso Bruti

di T. Bruti

Mentre rifletto sul consiglio comunale del 29.12.09 e sul periodo amministrativo del sindaco William Bonomi dal 2005 ad oggi, mi sento un pochino sconfortato e trovo sfogo nello scrivere questa lettera.
Con William e con le due squadre di governo ho vissuto, fin dall’ inizio, un periodo incentrato sull’ orgoglio di esserci per la mia comunità, fiducioso delle persone con cui ero in campo e che stimavo molto per il loro impegno, la loro dedizione e quel senso di “far politica” che giova alla comunità stessa.
Certo, i malumori e i contrasti c’erano, ci sono e ci saranno sempre in quanto contraddistinguono quel senso di democrazia e di libertà che un paese come il nostro ci offre.
William ed io siamo partiti insieme, neofiti della politica ma con sani e lindi propositi amministrativi: ero orgoglioso di essere al fianco del “Principe Condottiero” nel ruolo di generale fidato. Tutto è stato stimolante: si condividevano progetti e idee con uno spirito di corpo animato da sani principi rivolti alla comunità e alle sue frazioni.
Come un grande amore, pervaso all’ inizio dalla passione e dal sentimento, ci si ritrova poi, nel tempo, ad affrontare situazioni più concrete: in questo momento, quando la passione ha ceduto il passo al vero amore, si capisce se la coppia c’è; si intuisce che esiste uno spirito di coppia, animato da quella sinergia che solo due persone che hanno imparato a conoscersi possono vivere e capire; si forma una vera coppia, che non ha bisogno di parlarsi per capirsi, ma che intuisce e comprende.
In un certo senso è stato così anche con William, ma, a differenza di una coppia che si comprende, sono emersi i contrasti; siamo entrambi cresciuti da un punto di vista amministrativo e, nel crescere, ci siamo trovati di fronte a delle scelte, anche importanti, che cominciavamo a non condividere più.
Sicuramente dal 2005 ad oggi entrambi siamo cambiati.
Quello che io ho avvertito di più e che ritengo prioritario per quanto riguarda le mie scelte dell’ ultimo anno è il metodo di far politica che lui ha adottato.
Tieni presente che dal 2005 ad oggi, William ha perso lungo il suo cammino 8 consiglieri che ricoprivano cariche quali presidente del consiglio, vice sindaco e  assessori; il che non è poco.
E allora, perchè è ancora lì a fare il Sindaco? un motivo ci sarà!
Certo!
Nel turn over di tutta questa gente, William ha scelto i più deboli dal punto di vista amministrativo con la scusa di squadra giovane.
Tutte persone che, nella sua visione, non rappresentano un problema.
Il problema risiede nel creare dei “fastidi” durante l’iter burocratico di un qualsiasi progetto amministrativo, già lungo, che coinvolge assessori e maggioranza.
 “Meno intoppi politici ho, più riesco a fare cio’ che voglio”.
E’ riuscito a trasformare una democratica amministrazione comunale in un oligarchia, dove i pochi che premono i tasti rappresentano anche realtà esterne ai componenti dell’attuale maggioranza.
Se a tutto cio’ aggiungi l’inerzia che ha dimostrato la maggioranza in consiglio comunale, il cerchio si completa.
William ha raggiunto il suo scopo: avere persone in consiglio comunale che dicano solo e sempre “Si Signore!” anche se non hanno le stesse idee, mascherandosi dietro un velo dorato rappresentato dal senso di “squadra unita e compatta” cercando di dimostrare fermezza.
Ma quando dentro di te i pensieri, e soprattutto i valori sono altri, si insinua un senso di disagio, ti senti debole e sottomesso a un padre padrone al quale non puoi più dire di no, perchè ti ha legato inscindibilmente a lui ed è molto difficile riuscire ad alzare la testa e dire basta: è più semplice aspettare con vergogna gli ultimi quattro cinque mesi che ci condurranno alle prossime elezioni comunali; tanto dopo è tutto finito e la gente dimentica.
Questo è il problema: la gente dimentica troppo in fretta: dimentica le perdite dei consiglieri, assessori e vice sindaco che William ha lasciato lungo il suo cammino; la gente dimentica…
E in tutta questa storia io divento il giuda, il traditore, colui che abbandona la squadra: il disertore dell’esercito di Pirro del sindaco Bonomi.
MA NON E’ COSI’ !! 
E’ enorme la differenza che passa tra la codardia e l’orgoglio di essere un uomo che cammina a testa alta e che ha dedicato 32 anni della sua vita al volontariato locale, che risulta ben inserito nel tessuto sociale di questa comunità con una capacità di mediazione che non è comune a tutti ma che mi viene ripetutamente riconosciuta.
Io mi sento uomo libero e democratico quindi non accetto l’umiliazione di essere uomo a disposizione di un sindaco “Condottiero” come invece è successo a Patrizia Ballardini che si è mascherata dietro a “un senso di responsabilità” giustificando così la sua incapacità ad assumere una netta posizione politica, anche se scomoda e difficile, e riuscire ad essere sé stessa.
Dedico questa lettera agli altri sette Amministratori dell’esercito Bonomi persi per strada dal 2005 ad oggi che sono:
Ballardini Patrizia – consigliere, vice sindaco, assessore
Bruti Tomaso – consigliere, assessore
Casoni Daniela – consigliere
Cereghini Michele – consigliere
Collini Massimo – consigliere, assessore
Cominotti Claudio – consigliere, presidente del consiglio
Maffei Giorgio – consigliere
Valentini Diego – consigliere, vice sindaco, assessore
….. e a quelli che seguiranno.

  dr. Tomaso Bruti – dr_bruti @yahoo.it [/A_CAPO]