Carisolo: il consiglio delibera sul Crocefisso – (un’opinione)

di G. Ciaghi

Verso la fine del mese di novembre il consiglio comunale di Carisolo, assenti Sara Beltrami, Cinzia Fioroni e Faustino Pedretti, ha assunto una delibera ove, al termine di una lunga serie di motivazioni, ribadisce la più netta contrarietà nei confronti della sentenza con cui la Corte europea accettava il ricorso di Soile Lutsi, una cittadina italiana di origine finnica residente a Padova, rappresentante dell’Unione Atei e Agnostici, che lamentava la presenza del Crocefisso nella scuola del figlio. Chiede inoltre al sindaco e alle autorità competenti di farsi portavoce di quest’istanza presso il Governo nazionale perché si attivi nelle sedi opportune contro tale sentenza e invita i dirigenti scolastici ad adoperarsi affinché in ogni classe delle scuole del paese sia esposto il Crocefisso. Ordina infine agli uffici comunali di acquistare un numero adeguato di Crocefissi da esporre in tutti gli edifici pubblici. Un vecchio adagio, anzi una legge della fisica, afferma più o meno che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Tanto ci pare sia avvenuto anche in questo caso. Carisolo, minuscolo paese nel Far West del Trentino, si è mosso perché si è sentito profondamente offeso dalla decisione europea. E’ una comunità particolare quella della piccola borgata della Val Rendena, molto legata alle sue tradizioni cristiane, con un riconoscimento particolare alla Chiesa Cattolica Romana precisato all’articolo 60 dello statuto comunale. Fra l’altro annovera due cardinali fra i suoi cittadini onorari; un suo concittadino poi, Faustino Pedretti, che è anche consigliere comunale, anni fa era stato insignito di un’alta onorificenza vaticana. A Carisolo, nel volontariato, nelle associazioni sportive e del tempo libero, si respira aria di chiesa, che si acquisisce fin da bambini all’asilo, nelle aule della scuola, fra gli scout….[/A_CAPO]
Meraviglia invece che una signora finlandese si sia presa la briga di ricorrere fino alla Corte europea dopo le sentenze negative, in tutti e tre i gradi, della magistratura italiana. La Scandinavia, ed in particolare il suo Paese d’origine, sono prese a modello di civismo per la sensibilità nei confronti dello stato sociale, per il rispetto delle idee altrui e per la loro tolleranza in campo religioso. [/A_CAPO][/A_CAPO]L’acribia dimostrata da questa persona nel voler perseguire i suoi obiettivi a tutti i costi, passando sopra le tradizioni del Paese che l’ha accolta, non ci sembra affatto in sintonia con la cultura della Finlandia, bensì ispirata a quei sentimenti che stanno alla base dei fondamentalismi e della violenza. Che fastidio può aver dato a suo figlio la presenza di un Crocefisso in classe? Bastava gli avesse spiegato che ogni Credo ha i suoi simboli, e che tutti vanno rispettati. Ma lei è atea, agnostica: probabilmente la tolleranza non fa parte della sua forma mentis. La tolleranza è stata predicata da Cristo.[/A_CAPO]