Clemente Guerét ‘studiato’ da Benedetta Vidi nella tesi di laurea

di G. Ciaghi

A Clemente Maffei Guerét (1924 – 1991) di Pinzolo, un personaggio di molteplici interessi, Giuseppe Leonardì qualche anno fa dedicò una splendida biografia per i tipi di EdiRen. Venne poi ricordato dalla moglie in un bel capitolo di “Ricordi preziosi”, edito da il Sextante, ed occupa un importante spazio nel volume “Epopea delle guide di montagna in Val Rendena. Fu un personaggio singolare. All’attività di guida alpina sulle nostre montagne e su quelle degli altri continenti, a quella di gestore di rifugi (in Paganella e sull’Etna) e di ecologo ante litteram abbinò la passione per i viaggi e per l’esplorazione (dall’Antartide alla Groenlandia, dalla Patagonia all’Himalaya) e un grande amore per la propria terra, Pinzolo e la Rendena.

Curiosissimo, lasciò lettere, descrizioni di animali e piante, resoconti di spedizioni, raccolte di espressioni in dialetto che hanno offerto ad appassionati e studiosi campo per ricerche e riflessioni. Con una tesi su di lui “Patagonia en los diarios de Clemente Maffei Guerét. Anàlisis linguistico” proprio alcune settimane fa si è laureata Benedetta Vidi alla Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Trento nel Corso di laurea in Mediazione linguistica e comunicazione letteraria.

Vi analizza i resoconti della conquista del Monte Sarmiento nella Terra del Fuoco, raggiunta da lui insieme a Carlo Mauri nel 1955 durante la spedizione scientifico-alpinistica organizzata da padre Alberto Maria De Agostini. Relatore della tesi il professor Jorge Canals Pinas e correlatrice la professoressa Alida Ares Ares.

Complimenti alla neo dottoressa, che ha saputo trovare dentro gli orizzonti di casa, nel mondo socioculturale di Pinzolo, un argomento interessante e una persona cui rendere omaggio.