I FAGIOLI DELLA PROVVIDENZA – C’ERA UNA VOLTA…. LE FOLE DI NONNA VITTORINA

di Vittorina Maturi

I FAGIOLI DELLA PROVVIDENZA – C’ERA UNA VOLTA…. LE FOLE DI NONNA VITTORINA

I FAGIOLI DELLA PROVVIDENZA

Erano marito e moglie, una coppia senza figli, la loro vita era monotona.

Lei era sempre sola perchè lui andava in campagna, aveva il bestiame e coltivava la terra.

Una mattina prima di uscire di casa il marito le raccomandò: “Per questa sera preparami i fagioli, quelli della provvidenza che sono grossi e gustosi!”

“Va bene caro marito sarà fatto!”. Mise la pentola sulla stufa con l’acqua e i fagioli una foglia di alloro, perchè fossero più saporiti e cuocessero piano piano senza rompersi.

Alla sera voleva scolarli, andò al lavandino, ma questi fagioli erano diventati grossi e correvano sul lavello e sotto la cassa della legna e per tutta la cucina.

Lei era disperata, prese un “zupel”, uno zoccolo e li schiacciò, li ammazzò tutti. Quando arrivò il marito e raccontò quello che era successo lui sorpreso e quasi incredulo disse:

“Potevi salverne almeno uno, puliva la trisa della polenta.”. “Io ero timorosa non potevo immaginare come potevamo sfamare tutti quei fagioloni, erano come bambini.”

Sotto la cassetta della legna si era nascosto un fagiolino, il più piccolo e al sentire questo discorso, sbucò fuori e gridò: “Sono qui papà vengo ad aiutarti.” “Vieni qui con noi e mangia la minestra se domani vuoi essere forte ed aiutarmi. Domani farai il guardiano delle mucche, ti nasconderai dietro un orecchio di una mucca e quando vedrai l’orso arrivare, mi chiamerai urlando aiuto. Io arriverò subito col fucile.” “Va bene papà!”. Il fagiolino era contento, si sentiva utile.

In quei giorni l’orso non si era fatto vivo, stava ancora in letargo. Fagiolino dopo qualche giorno doveva fare la guardia alla trippa che era in ammollo nel “brògn”, un tronco grosso scavato perchè scorresse l’acqua in continuazione. Vedendo arrivare l’orso, che era affamato e ghiotto di trippa, il fagiolino si mise a urlare e chiamare papà, nascondendosi sotto la trippa, in due minuti l’orso la divorò tutta.

Il papà credeva uno scherzo e fece con calma, arrivò che l’orso era già sparito. Il fagiolino che era nella sua pancia, continuava a ripetere: “Ors, caga! Ors, caga!” voleva dire “fa’ la cacca”.

Le budelle dell’orso brontolavano e dovette andare nel campo più vicino per fare la cacca, espulse tutto il resto insieme al fagiolino , che era vivo e gironzolava per il campo. Lì c’era un operaio che lavorava, si sorprese a sentire un fagiolino che parlava da solo, lo raccolse da terra e gli ordinò di aiutarlo a tirare un tronco che ostruiva il passaggio.

Il fagiolino fece forza e mano a mano che tirava lui cresceva e dopo tanto tirare era diventato grande, un bel giovanotto. Si ricordò di avere un papà e una mamma che gli volevano bene, tornò a casa dove lo accolsero con grande gioia e incredulità. Avevano trovato un bel figliolo e formarono una bella famiglia.

Vittorina Maturi
Vittorina Maturi

Vittorina Maturi nata a Pinzolo il 26 Maggio 1932, giorno del Corpus Domini. Pioniera del commercio di Pinzolo, infatti, aprì il suo negozio “Mamme e bimbi”, in via Marconi il 14 Aprile del 1962 che oggi viene portato avanti dalla figlia Aldina. Mamma di 5 figli, nonna di 9 nipoti e bisnonna di 9 pronipoti, alla veneranda età di 88 anni ha voluto rivivere con noi racconti che altrimenti verrebbero perduti nel tempo.