La fata Dina a Tione

di Paola Irsonti

La fata Dina a Tione

A Tione  ogni  notte la fata  Dina parte dalle piste di Bolbeno a cavallo   della sua scopa che  lei  stessa definisce “ brillante motore volante dalle molte setole gialle” e percorre  la val Rendena  per  prendere  una boccata d’ aria  pulita senza  essere  vista da  nessuno.

Dina  non  viaggia  di giorno perché’ ha   paura  degli  uccelli che  potrebbe incontrare  e, siccome  non si è  ancora  decisa  ad  andare dalla  fata oculista, parte da casa alle  22  quando  il cielo è deserto.

Tutte le notti arriva alla chiesa, si siede sul  campanile  bicromo e pensa  dove poter andare, forse a Massimeno, o Giustino; sta ripartendo ma abbassando lo sguardo nota che nel campo di calcio ci sono  2 ragazzi del Tione calcio  che  sono  ancora  in campo   che chiacchierano.

A Dina  sembra tardi  per dei  ragazzi che  l’ indomani devono  andare a scuola;  decide  di uscire  allo scoperto  con gli umani. Volando verso  di loro  dice a voce alta: “ O fuei,o boci,l’è tardi, andate a casa, prendete le vostre borse che l’è ura d’anda a let!”.

Infatti lei sapeva che  la  mattina successiva la professoressa  Maramotti li avrebbe  interrogati  in matematica.

Suggerì a Marco e  Aldo ,entrambi sedicenni, di andare subito a letto, di non messaggiare nessuno prima di chiudere gli occhi ne’ di navigare in internet e sui vari social ,ma disse loro di rilassarsi.

Alla 6,45  nelle rispettive case  i ragazzi, dopo aver fatto colazione,  fecero il ripasso delle   equazioni e dei problemi.

Quando poi si incontrarono prima di entrare al Guetti  si scambiarono  le ultime regole e, interrogati dalla prof., presero entrambi  8.

Dina avendo saputo del bel voto, la notte dopo  portò sulle finestre dei ragazzi  dei cioccolatini  a forma di palloni da calcio.

Buona scuola a tutti !