Pinzolo: ‘Al Cardo’ da 25 anni

di G. Ciaghi

Il 12 luglio1985 tra viale Marconi e Via Manci, in un edificio di nuova costruzione, a metà strada tra Pinzolo e Baldino, venne aperto “Al Cardo” : un ambiente nuovo, che mancava nella località, caratteristico della tradizione mitteleuropea, tra la birreria tedesca, la paninoteca e la pizzeria, con bar e ristorante ad offrire un’accurata scelta di bevande e di specialità gastronomiche. Lunedì 12 luglio taglia il traguardo del quarto di secolo. In questi 25 anni è diventato un importante punto di riferimento per la gente del posto e per gli ospiti. Sembra che sia esistito da sempre, tanto si è inserito in maniera armoniosa nel tessuto urbanistico e sociale, di cui ormai è divenuto parte integrante, imprescindibile. Lo ideo’ Guido Armanini, un ristoratore originario di Villa Rendena, che negli anni Sessanta, giovane intraprendente e pieno di iniziative, si reco’ in Germania ad affinare la propria professionalità e la conoscenza delle lingue. Vi conobbe Maria Theresia, che sposo’. Con lei torno’ in Rendena, dove gestì alcuni locali, fra cui l’albergo Funivie, prima di realizzare “Al Cardo”. E’ questo l’ambiente in cui è riuscito ad esprimere la sua particolare sensibilità nei confronti dell’accoglienza e dell’ospitalità. Una cultura la sua, fatta propria dai figli Roberto e Marco e dalla figlia Sonia con il marito Alked, che oggi portano avanti l’azienda insieme ai genitori. Quella di Guido Armanini e della sua famiglia rappresenta un modello tipico della vita della gente di Rendena, con un trascorso all’estero seguito dal rimpatrio, capace in questo modo di arricchire e valorizzare la propria valle con le esperienze acquisite in terra straniera.[/A_CAPO]

La famiglia Armanini all’interno del Cardo