Pinzolo: Gerardo Maffei, un ricordo

di G. Ciaghi

Di questo tempo intorno ad alberghi e strutture ricettive si nota un particolare movimento da parte di proprietari e gestori di locali pubblici occupati nelle pulizie, a dare gli ultimi ritocchi agli ambienti e a sistemare le adiacenze in vista dell’imminente apertura della stagione estiva. Fra i più solerti ed attivi, indaffarato intorno all’Hotel Canada, trovavamo sempre Gerardo Maffei, instancabile. Non averlo rivisto in questi giorni – (ci ha lasciato da un paio di mesi stroncato da un male che non perdona quando era ancora pieno di forza e di progetti da portare avanti) – ci ha procurato una stretta al cuore. Pensando anche al suo passato, alla sua vita trascorsa sempre lavorando, senza pause, e senza mai lamentarsi. Subito dopo aver ultimato le scuole dell’obbligo aveva raggiunto il padre a Pittsburgh in Pennsylvania, una città tutta ciminiere, fabbriche, ferro e carbone, dove lo aiutò a fare l’arrotino. Scomparso il genitore si trasferì a Chicago, altra metropoli piena di industrie, sempre ad affilare coltelli e lame alle dipendenze in un laboratorio di suoi convalligiani di Giustino. Lavorava da mattina a sera, spesso fino a notte, sempre disponibile, pur di guadagnare qualcosa. Non si concedeva alcun divertimento, trovava soddisfazione nel fare. Nel 1980 tornò a Pinzolo dove investì i suoi risparmi nella costruzione di un albergo, l’attuale Hotel Canada, migliorato di stagione in stagione, una struttura che ha finito di ristrutturare, dotandola di ogni comfort, proprio negli ultimi giorni della sua vita. Desso la portano avanti i famigliari nel suo ricordo. Di poche parole, le sue mani grandi, callose, di persona onesta e laboriosa, quando te le stringeva per un saluto parlavano per lui. [/A_CAPO]

Gerardo in una delle sue ultime foto nella reception dell’Hotel Canada.