Pinzolo: i funerali di Tiziana e Diego

di G. Ciaghi

Tiziana e Diego sono stati calati in un’unica grande fossa, una accanto all’altro, appena dentro il cancello del cimitero di san Vigilio, sulla destra, verso le sette e mezzo di ieri sera. Sul bordo i famigliari. Affranti. Provati da una sofferenza indicibile. Non avevano più lacrime. Si stringevano fra loro per farsi coraggio, sostenendosi a vicenda, i figli con i genitori, i fratelli con le sorelle. Pallidissimi, scarnificati nei visi per le tante notti insonni. Testimonianza di tre giornate tremende. Sui volti traspariva un dolore immenso, eppure contenuto, composto, dignitoso, di persone abituate alle difficoltà, a patire in silenzio, come per voler tenersi dentro tutto. Intorno l’abbraccio caloroso, commosso e commovente, del popolo di Pinzolo, della valle, di una infinità di persone. I più ad asciugarsi di nascosto le lacrime, altri con gli occhi arrossati. In un’atmosfera di partecipazione, di cordoglio e di condivisione quale ci era mai capitato di assistere. La tragedia è stata immane. Per tutti. Per l’intera giornata di domenica – in paese era stato dichiarato il lutto cittadino con le bandiere a mezz’asta negli edifici pubblici ed i negozi chiusi – la camera ardente allestita nella casa di Diego all’imbocco sud del paese ha visto un pellegrinaggio ininterrotto di persone, specie giovani, di famiglie con bambini, di anziani venuti a salutare per l’ultima volta Tiziana e Diego, a benedirli con l’acqua santa, a sussurrare loro qualche parola sotto voce, a testimoniare ai loro parenti la stima e l’affetto di cui godevano…E poi il corteo funebre verso la parrocchiale di san Lorenzo lungo viale Trento. Impressionante la folla. La chiesa stracolma. Nella grande piazza di san Giacomo, adiacente al tempio, non ci stava più una persona, Pieni i marciapiedi della vie vicine. Un altoparlante sistemato sull’esterno della chiesa ha permesso a tutti di ascoltare la messa di suffragio, l’omelia di don Benito, la testimonianza dei colleghi di lavoro di Diego, apprezzato dipendente delle Funivie di Madonna di Campiglio. Il parroco non ha saputo trattenere le lacrime, e si è dovuto fermare più volte, accorato, col groppo in gola, nel richiamare episodi della bibbia e del vangelo (la vedova di Naim, Lazzaro..) per lenire la sofferenza dei fedeli con parole di speranza e di conforto. [/A_CAPO]Commovente il messaggio di Rodolfo Climent, suo compagno di lavoro alle funivie. Poche parole, ma di una semplicità e di un’efficacia straordinarie. Ha ricordato Diego come collega, ma soprattutto come persona laboriosa, leale ed onesta, e come uomo di fede. Si è toccato con mano come le disgrazie affratellino, come riescano a cementare i rapporti umani.[/A_CAPO]
Denise, la figlia che si è salvata dall’incidente, dovrebbe tornare a casa oggi dall’ospedale di Verona. Sabato sera è stato informato anche il piccolo Robert, sei anni, della scomparsa dei genitori. Aveva chiesto con insistenza alla zia Orietta come mai non fossero ancora rientrati visto che lunedì (oggi) sarebbero dovuti andare insieme in vacanza al mare. E la zia non ha potuto fare a meno di spiegargli che papà e mamma lo avevano dovuto lasciare per un altro viaggio. Che li aveva portati in cielo.[/A_CAPO]