Pinzolo: Il “Polivalente”, un edificio che stenta a vedere la fine

di G. Ciaghi

La costruzione del “polivalente” di Pinzolo, un cantiere avviato dieci anni fa ed ancora aperto proprio nel cuore del paese, tra la chiesa parrocchiale, il municipio ed il polo scolastico, è stata ed è tuttora una delle iniziative più criticate e chiacchierate del paese. Ha rappresentato una palla al piede per ciascuna delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi due lustri, ciascuna delle quali ha ritenuto opportuno di porre modifiche e correzioni al progetto originario, così da snaturarne l’idea e gli obiettivi per cui era stato pensato e da prolungarne all’infinito la realizzazione. C’è stato persino chi nel corso dei lavori aveva proposto di sistemarvi la biblioteca pubblica nell’interrato (senza finestre ed alla luce artificiale!), altri di adibire gli spazi interni a funzioni legate ad attività produttive, altri a servizi, i più diversi. Qualcuno provocatoriamente, con l’occhio ai costi necessari alla sua gestione ed ai milioni di euro ancora da spendere per ultimarlo, ha invitato gli amministratori a radere al suolo il manufatto, convinto che sarebbe un affare per la comunità. Non finita, dal punto di vista estetico, così come si presenta oggi – ma la struttura è tale da diversi anni – la sua sagoma è come  un pugno nell’occhio in fondo a piazza san Giacomo. Chi non ne conosce la destinazione, vedendo quel profondo porticato appesantito da un cornicione rettangolare di cemento, può pensare solo a un bunker, a un rifugio antiaereo o a una prigione…Va ricordato che nei programmi sia dell’ultima legislatura Mancina, sia delle due di Bonomi si è sempre parlato di inaugurarlo, rimandando di volta in volta la cerimonia dall’inizio della stagione estiva a quella invernale. Per anni. Verso fine mandato comunque gli ultimi amministratori hanno fatto un salto di qualità. Hanno provveduto a battezzarlo “PalaPinzoloDolomiti”. Qualcuno ha voluto lasciarvi l’imprinting.

Proprio mercoledì 16 le opposizioni hanno pensato bene di chiedere lumi al sindaco sullo stato dell’arte del fabbricato con un’interrogazione presentata da Luigi Olivieri, capogruppo della “Civica”. Domandano come mai un edificio “ritenuto indispensabile per soddisfare alcune impellenti (sic) necessità ed esigenze” dei residenti e degli ospiti quale contenitore di iniziative culturali, di spettacolo, di cinematografo e di conferenze anche per grandi eventi, sia ancora da ultimare dopo dieci anni, mentre strutture analoghe sono state rese funzionanti in 2 o 3; e quale sia la proposta, se vi è, di gestione della struttura, anche in considerazione dei costi giornalieri che la medesima comporterà. Vogliono sapere i motivi di questi ritardi e a chi debbano essere attribuiti:  se alla committenza, all’appaltatore, alla direzione lavori o a chi altro. Ed ancora quanto sia stato speso fino ad ora per la realizzazione del manufatto e per gli arredi, e quanto si dovrà ancora spendere per ultimarlo e renderlo fruibile al pubblico. Inoltre desiderano conoscere se i costi già sostenuti e quelli da sostenere siano a completo carico del bilancio comunale o, in caso diverso, quanto sia l’ammontare dei contributi provinciali erogati o da erogare e presso quali istituti ed a quale tasso di interesse si siano accesi i contratti di mutuo per la realizzazione dell’opera. Chiedono quali siano i tempi previsti per la sua ultimazione dato il vergognoso lasso di tempo già trascorso; quale sia la proposta di gestione, diretta o indiretta, e quali siano i costi preventivati per la gestione medesima; quali attività culturali, di intrattenimento, di cinematografo od altro siano previsti nella struttura; se l’amministrazione abbia individuato un consigliere o un assessore che segua giornalmente l’attività di completamento, e, in tal caso, chi sia, perché fino ad oggi si è assistito alla indecorosa  attribuzione a responsabilità altrui. Da ultimo chiedono lumi sulla controversia relativa all’appalto delle poltroncine del teatro; vorrebbero conoscere per quale motivo sia  stata effettuata una fornitura di poltroncine che giacciono da gran tempo in un locale del comune di Pinzolo, se tale fornitura sia  stata pagata dal Comune ed a quanto ammonti l’importo.
Di sicuro le risposte a questi argomenti riusciranno a chiarire tante cose e a soddisfare la curiosità di molti pinzolesi.