Pinzolo: Poste in tilt

di G. Ciaghi

Il servizio postale nell’ufficio di Pinzolo è diventato una vera e propria presa per i fondelli per gli utenti, una vergogna! Altro che miglioramento della gestione! La privatizzazione ha portato a una situazione che manca completamente di rispetto per l’utenza. Lunedì mattina, 29 agosto, alle otto (sarebbe l’orario di apertura normale) un cartello sulla porta informava chi vi si era recato che l’ufficio avrebbe aperto alle nove per problemi di programmi informatici. Una cosa simile era capitata un paio di settimane prima. Con la stessa motivazione. A parte il fatto che non tutti i servizi hanno bisogno di supporto informatico (c’è chi va a ritirare la posta dalla propria casella postale, chi deve spedire della corrispondenza o sbrigare altre cose) il rispetto dell’orario in un ufficio che espleta funzioni pubbliche dovrebbe venire prima di tutto. Se gli apparecchi si rompono o hanno bisogno di interventi straordinari, questi dovrebbero venir eseguiti fuori dall’orario di apertura al pubblico. Gli utenti, dal privato cittadino che può aver degli impegni, e che tra questi si è ritagliato il tempo necessario ad un salto in posta, al professionista che deve ritirare la posta nella casella postale per organizzare la propria giornata, a chi è occupato nelle proprie attività da imprenditore o da dipendente, in una società civile e corretta devono poter programmare il proprio tempo con delle certezze, senza dover dipendere dagli “umori” o dalle “strategie operative” di manager che fanno risparmi e guadagni sulla pelle dei cittadini senza rispettare gli orari, squalificando servizi (il sabato senza posta insegna!) e persino riducendo il personale, dopo aver cancellato parecchi uffici nei paesi “che non rendono” con grave scapito degli anziani e di chi non possiede mezzi per spostarsi.. Ma questo non è l’unico disguido che si registra a Pinzolo, dove peraltro convengono quanti abitano a Mavignola, a Giustino, a Massimeno e negli altri paesi vicini. L’ufficio dispone di due sportelli. Ma è difficile trovarli tutti e due funzionanti, con gli operatori dietro il vetro. Di grazia trovarne uno. Così code a non finire. Da tempo se si passa alla posta bisogna mettere in conto minimo minimo dal quarto d’ora alla mezzora, quando non di più. E a questo punto, cosa si può fare? chi deve intervenire? Infatti si ha l’impressione che delle proteste tutti se ne freghino. Con doppia presa in giro.[/A_CAPO]