Pinzolo: Seduta Comunale animata

di G. Ciaghi

Seduta al calor bianco quella di giovedì sera in municipio a Pinzolo, terminata dopo la mezzanotte, dove è capitato di tutto: pesanti attacchi al sindaco e ai suoi comportamenti, la riunione sospesa per dieci minuti, una delibera redatta male e contestata, Mauro Albertiche abbandona l’aula dopo aver tacciato di “fascista” il metodo adottato in consiglio dal suo presidente Nespoli, e tanto altro.

A scaldare gli animi la proposta firmata da circa 150 cittadini di Campiglio di modificare lo Statuto comunale per garantire almeno due assessori alla frazione. La delibera portata in votazione non recepiva quanto da loro richiesto, ma si limitava ad un auspicio. Che ha fatto andar in bestia l’Alberti: 10 minuti di sospensione chiesti dalla maggioranza e aggiornamento del punto alla prossima seduta, da convocarsi entro la fine del mese. C’era molta attesa per vedere come avrebbero votato su quell’argomento Fabrizio Nespoli,Valter Vidi e Franco Luconi Bisti, i tre campigliani della maggioranza. Attesa andata così delusa.

Fino a quel momento tutto era passato liscio ed approvato all’unanimità, dalle variazioni di bilancio per avviare i lavori dello stadio dello slalom al consuntivo dei Vigili del fuoco di Campiglio, alla delibera che recepiva la “non conformità col Prg” del progetto riguardante la circonvallazione di Pinzolo. Soddisfatto di quest’ultima Isidoro Pedretti, che ne aveva seguito passo passo l’intero iter procedurale, perché “il traguardo dell’appalto dell’opera si sta avvicinando, anche se ancora rimangono parecchie cose da fare (l’adozione di analoga delibera da parte dei comuni di Giustino, Massimeno e Carisolo, la soluzione di alcuni problemi con alcuni privati proprietari di aree interessate dal bypass, il passaggio in provincia presso la Conferenza dei servizi, dove il comune sarà rappresentato dal sindaco)”. A seguire lo “spettacolo”, durato quasi due ore, della mozione popolare, preludio ad un finale altrettanto caldo, coincidente con la comunicazione del rimpasto di Giunta da parte di William Bonomi. A Maria Lina Quagli viene levata la carica di assessore; Valter Vidi assume i Lavori pubblici – tolti a Matteo Campigotto – e la viabilità di Campiglio, in cambio di Turismo, Artigianato e Commercio ceduti ad Anita Binelli, nominata nuova assessora, cui il sindaco affida anche la cultura. Il consigliere Damiano Rito viene incaricato di seguire la biblioteca comunale. L’operazione incontra critiche durissime da parte di Carola Ferrari della maggioranza e di Tomaso Bruti dell’opposizione. La prima legge un documento, pesantissimo, dove contesta a Bonomi di non aver fatto “una scelta di buon senso e di efficienza” bensì di opportunità personale con l’obiettivo di poter disporre di una giunta “tranquilla”, composta non da persone esperte, capaci e propositive ma solo accondiscendenti ai suoi voleri. Rimprovera a Matteo Campigotto la mancanza di impegno e l’inettitudine nell’assolvere ai compiti che gli erano stati affidati, tanto da venir sfiduciato con conseguenze negative per il Patt. Tomaso Bruti, con un intervento altrettanto appassionato, fa la cornice al quadro delineato dalla Ferrari.