Pinzolo: visite a San Vigilio

di G. Ciaghi

Ha voluto far tappa anche nella chiesa cimiteriale di San Vigilio il vescovo mons. Bressan nella sua recente visita pastorale alle parrocchie della Pieve di Rendena. Insieme con l’arciprete di Pinzolo don Benito Paoli vi è sostato ad ammirare la Danza macabra sull’esterno e gli affreschi (da quelli di tipo carolingio ai capolavori dei Baschenis) dell’interno, con un occhio agli altari (medievali in pietra, e barocchi in legno dorato) e alla qualità del restauro, attraverso un percorso che consente di seguire lo sviluppo del sacro edificio dalle sue origini (X secolo) ai nostri giorni. Con attenzione e compiacimento si è soffermato nell’abside a gustarsi i paesaggi dell’ambiente trentino e gli scorci di alcune località (Trento, Riva, Torbole, Nago, Brescia, Verona, S. Zeno) riprodotti da Simone II nel ciclo che racconta la vita del santo vescovo di Trento. Visibile emozione ha provato davanti ai panorami con il il castello e il lago di Toblino, sua terra natale, rimasti intatti e riconoscibili in tante piccole particolarità dal 1539 ad oggi. Si è poi interessato sull’apertura della chiesa ai turisti, alle associazioni culturali ed alle scuole con informazioni tramite guida, servizio offerto gratis dalla Pro loco di Pinzolo, molto apprezzato, specie dagli stranieri. Alla fine del 2009 i visitatori contati (perché altri saranno senz’altro passati fuori dagli orari di apertura) superarono le 40.000 presenze (26.647 italiani e 13.478 esteri) e arrivarono ben 318 pullman (92 italiani e 226 stranieri). Quest’anno i visitatori a fine ottobre avevano superato le 37.000 unità; fra due mesi potranno raggiungere i numeri dell’anno passato. Va notato che sono aumentati gli stranieri secondo un trend che cresce di stagione in stagione, mentre sono calati un po’ gli italiani (a giugno ed a settembre quest’anno non c’è stato il consueto flusso di anziani negli alberghi, la maggior parte dei quali era rimasta chiusa; per di più sono arrivate meno scolaresche in virtù di una politica di risparmio che ha tagliato i fondi per le gite, e non da ultimo si è avvertita anche la “concorrenza” con Castel Thun, aperto al pubblico dopo il restauro con notevole battage pubblicitario). Negli ultimi anni l’afflusso dei visitatori alla chiesa è passato dalle 21.968 presenze complessive del 2006, alle 20.546 del 2007, alle 34.403 del 2008, alle 40.125 del 2009, agli oltre 37.000 di oggi. Gli stranieri sono passati dagli 8.515 del 2006 ai 10.888 dell’anno successivo, ai 12.464 del 2008, ai 13.478 del 2009 e quest’anno hanno già superato le 14.000 unità. Interessante è vedere il luogo di provenienza degli stranieri. Anzitutto va detto che sono arrivati alla chiesa di san Vigilio visitatori da 67 Paesi diversi (dall’Albania allo Zimbabwe, per metterla in ordine alfabetico). Di essi circa 11 mila sono venuti da Austria e Germania, 2.800 dall’Inghilterra, 600 dall’Olanda, 140 dalla Polonia, 120 dagli Usa, 72 dalla Croazia, 64 dalla repubblica Ceca, e poi a scalare dalla Francia, dalla Svizzera, dalla Spagna, da Ungheria e Romania, da Belgio, Russia e Bielorussia, da Israele e Grecia, ma anche da Argentina, Brasile, Cile, Venezuela, Paraguay, Messico e Cuba, e poi dalle Filippine e dal Giappone, dalla Cina, da Hong Kong, dall’India e dalla Thailandia, dal Mozambico, dall’Eritrea, dal Camerun e persino dallo Zimbabwe! In pratica il mondo intero è venuto a San Vigilio.[/A_CAPO]

L’Arcivescovo Bressan in visita a San Vigilio