Pinzolo: L’uomo del fiume nella chiesa di San Vigilio

di G. Ciaghi

E’accaduto domenica sera, dentro la chiesa di san Vigilio a Sorano, tornata a riempirsi di persone, come sarebbe auspicabile accadesse più spesso, in un’atmosfera calda e suggestiva. Simone Baschenis, il frescante di Averaria, interpretato magistralmente da Gigi Oddone nello spettacolo allestito dal Filò da la Val Rendena per la regia di Brunetto Binelli, ha ripercorso le vicende che lo avevano portato in valle a raccontare ed istoriare la vita del santo martire sulle pareti dell’antica chiesa di Sorano. Il ciclo, straordinaria “striscia” in 26 riquadri, che alla proposta religiosa a ai pregi dell’ispirazione artistica accompagna una testimonianza storica, di costume e paesaggistica di notevole valori documentali (le splendide vesti della magnifica corte di Bernardo da Cles e di Cristoforo Madruzzo, scorci della città in riva all’Adige, del Garda e delle vallate trentine dall’Ananunia al Ponale, alla Rendena, il dono di Onorio…) è stato illustrato dal protagonista con passione e dovizia di particolari, tanto da affascinare l’uditorio. Nella circostanza è stato presentato il volume “Itinerari dei Baschenis” edito dalla Provincia autonoma: una preziosa raccolta di brevi schede sulle chiese di Giudicarie, Val Rendena, Val di Non e Val di Sole, i luoghi dove i Baschenis hanno lasciato la loro impronta: “una fresca vena discorsiva di schietta impronta popolare”. Così la definisce nella breve, ma intensa prefazione al libretto, William Belli quando parla del “patrimonio pittorico di rara unità stilistica” lasciatoci da questi artisti bergamaschi, caratterizzato da una “singolare fusione di elementi gotici e rinascimentali, che, pur con tutti i limiti, oltre a riassumere in chiave figurativa le vicende della zona, lascia brani pittorici di notevole incidenza poetica, alla quale concorre l’amenità dei luoghi in cui sono calati”.

Gigi Oddone nei panni di Simone Baschenis

Simone Baschenis dipinge il ciclo di San Vigilio