Appello ai Sindaci sull’ampliamento dell’area di Serodoli

di Oss. Rispetto ambien

Ecco il testo della comunicazione che in questi giorni verrà consegnata dall’Osservatorio Spontaneo sul rispetto per l’ambiente di Trento in tutti i comuni delle Giudicarie con richiesta di apporre all’ordine del giorno del primo consiglio comunale una discussione in merito al possibile ampliamento sciistico nell’area di Serodoli, affinché  possa essere espressa chiaramente quale sia la volontà dei rappresentanti delle comunità riguardo a questo possibile intervento.

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Ogg. : Salvaguardia dell’area di SERODOLI

Gentilissimo Sindaco, Gentilissimi Consiglieri,

come certamente saprete l’argomento in oggetto sta allargando sempre più il suo campo di interesse e sempre di più sono le persone convinte della necessità di salvaguardare l’area integra di Serodoli da qualsiasi intervento con l’obiettivo di farne un’ulteriore area sciistica con relativi impianti funiviari, per aggiungere altri 15 km ai già presenti 150 .

Il presidio presente in questi giorni proprio a Serodoli sta dimostrando quanta e quale sia la sensibilità dei trentini e dei turisti.

Riteniamo sia giunto il momento per porre un limite a queste distruzioni di un territorio naturale, considerato patrimonio prezioso da parte di quei turisti che vogliono disintossicarsi dal caos delle città e rigenerarsi immergendosi in una natura ancora intatta, una natura che è patrimonio e ricchezza del Trentino, contigua alle Dolomiti patrimonio UNESCO; siamo altresì convinti della antieconomicità di questi interventi che andrebbero ad allargare buona parte di quegli impianti funiviari sottoutilizzati, creando ulteriori debiti di bilancio , ai quali viene poi chiamato a rispondere l’ente pubblico.

Pone inoltre ulteriori interrogativi la posizione di chi, essendo oggi a favore , dice che il tutto si farà magari fra 20 anni ! Quante cose cambieranno nei prossimi 20 anni ? quante trasformazioni ci saranno intorno al turismo e/o allo sci? E quindi …a cosa serve scegliere oggi di fare questo intervento ?

Vi chiediamo di porre all’ordine del giorno del vostro primo consiglio comunale una discussione in merito a quanto sopra, affinchè possiate esprimere chiaramente quale sia la volontà dei rappresentanti della vostra comunità riguardo a questo intervento previsto nel Piano Territoriale di Comunità .

Ringraziandovi, inviamo distinti saluti

OSSERVATORIO SPONTANEO SUL RISPETTO PER L’AMBIENTE e L’ECONOMIA – TRENTO –



Tione di Trento, 30 luglio 2014

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Testo della mozione AVAAZ on line, che ha raccolto sino ad ora 4000 firme –

“Le montagne della Provincia Autonoma di Trento sono colpite da gravi attacchi. Le ennesime aggressioni al territorio, anche all’interno dei parchi naturali, sono rappresentate in questo momento dalla proposta di ampliamento dell’area sciistica di Madonna di Campiglio nella zona del Lago Serodoli (gruppo della Presanella) e il progetto per la creazione di un bacino idrico grande come sei campi da calcio per l’innevamento artificiale sul Monte Spinale (Dolomiti di Brenta). Dall’esigenza della popolazione di partecipare attivamente alla tutela del territorio nasce l’Osservatorio spontaneo sul rispetto dell’ambiente nella Provincia Autonoma di Trento. Le regole ci sono, ma vengono matematicamente derogate in occasione di grossi progetti di espansione sciistica. Dopo decenni di battaglie da parte di residenti e associazioni in diversi angoli della nostra Provincia, a volte vinte e a volte perse, vale la pena fare un ragionamento più ampio e applicabile a tutto il territorio trentino. Con questa petizione chiediamo la DEFINITIVA CESSAZIONE DELL’ESPANSIONE DELLE AREE SCIISTICHE nella Provincia Autonoma di Trento. Alla luce di tutte le previsioni sugli andamenti climatici per gli anni a venire, che mettono in evidenza come l’insistere nell’espansione delle aree dedicate allo sci alpino sia inutile autolesionismo, si presenta una scelta strategica da cogliere.

La Provincia di Trento potrebbe essere la prima a livello alpino a CESSARE LA FASE DI ESPANSIONE DEI COMPRENSORI SCIISTICI attuali e che hanno raggiunto un livello più che sufficiente di sviluppo. In questo contesto economico e culturale si richiede una svolta di rotta storica, che sia un esempio encomiabile per le restanti regioni alpine, obbligate anch’esse a giungere presto o tardi a questa fase. Sempre più residenti e turisti si stanno rendendo conto che l’insistere su quella strada, insostenibile per i danni ambientali irreparabili che ne derivano (instabilità dei versanti, consumo di territorio, infrastrutturazione, erosione del suolo, disboscamento, grave carico sulla risorsa idrica, sfregi del paesaggio, riduzione degli habitat idonei a fauna e flora alpina, ecc.) porterà in breve tempo alla perdita definitiva della nostra ricchezza più grande, la natura.

Il turismo a passo lento, che cerca in un territorio gli aspetti culturali, storici, gastronomici e naturalistici, ha un potenziale che è sfruttato per ora solo in minima parte. Ad esempio puntare sull’osservabilità della fauna selvatica, l’escursionismo, l’alpinismo e tutte le forme di outdoor possibili grazie ad una vocazione riconosciuta a livello internazionale del nostro territorio, rappresenta una lungimirante forma di promozione in grado di destagionalizzare e potenziare l’offerta turistica, valorizzando tutte e quattro le stagioni dell’anno e garantendo la salvaguardia della nostra immagine.”