Funivie Campiglio, bilancio dei miracoli

di Elena B. Beltrami

FUNIVIE CAMPIGLIO, BILANCIO DEI MIRACOLI

di Elena Baiguera Beltrami – Quotidiano Trentino

MADONNA DI CAMPIGLIO A dirlo non è stata soltanto la diretta interessata, e cioè Funivie Madonna di Campiglio, durante l’assemblea annuale di ieri che il bilancio chiuso al 30 aprile 2016 ha del miracoloso, ma lo ha sottolineato con forza perfino il liquidatore di “Valli di Sole Pejo e Rabbi” la società di cui Aeroterminal Venezia mette all’asta il prossimo 31 ottobre il 70% delle azioni e che a sua volta controlla Folgarida e Marilleva (socia di Funivie Campiglio. Di fatto i numeri su base annua, in un inverno in cui un po’ di neve naturale è arrivata solo il 10 febbraio, sono impressionanti: il bilancio chiude a 26.061.499 euro (25.120.013 lo scorso anno) con un incremento nei passaggi totali del 2,32%, sfiorando in termini assoluti i 10 milioni di passaggi totali (9.985.301). I primi ingressi passano da 1.179.654 dello scorso anno a 1.224.519 di quest’anno (+3,89%), con l’aiuto di una stagione estiva, il 2015, caldissima e dunque favorevole. Utile di esercizio 3.950.248 euro con dividendi per 2 milioni e 205 mila (in totale787.500 azioni del valore di 2,80 euro cadauna). «Senza il bacino Montagnoli per l’innevamento quest’anno sarebbe stato un bagno di sangue per tutti – sottolinea il presidente Funivie Madonna di Campiglio Sergio Collini – ma le buone notizie non finiscono qui: abbiamo ridotto l’indebitamento di 4 milioni di euro su un totale di 12 e abbiamo continuato ad investire in nuove tecnologie per innevamento e piste per 5 milioni di euro». Sarà dunque per questa salute, oltre che per la scadenza ormai prossima, che si guarda all’asta per l’acquisizione attraverso “Valli” di Funivie Folgarida Marilleva. La partecipazione all’asta. L’argomento tiene banco con le classiche schermaglie di chi vorrebbe comprare (Campiglio) e quindi tira un po’ sul prezzo, dicendo che ci sono investimenti da fare, e chi vuol vendere (Valli e la controllata Folgarida Marilleva tramite il dottor Mandrioli) che snocciola gli investimenti fatti (55 milioni di euro in 8 anni) in impianti e piste e chiede, a scanso di equivoci, che le sue dichiarazioni vengano messe a verbale («non si sa mai»). La sensazione diffusa però è che la base d’asta sia alta (31 milioni di euro ed esposizioni bancarie per altri 7), «anche tenendo conto del fatto che il restante 30% della compagine azionaria potrebbe chiedere di essere liquidata al prezzo, ad azione, della base d’asta e allora si potrebbero superare i 40 milioni». «Una cifra inavvicinabile», afferma nel suo intervento l’avvocato Luigi Olivieri- il quale, anticipando le istanze del sindaco di Pinzolo Michele Cereghini, afferma che «la ski area che tanto successo sta ottenendo con la clientela straniera, composta dalle tre società Campiglio, Pinzolo e Folgarida Marilleva, non può rimanere solo un accordo commerciale, ma deve diventare una società unica, la più importante d’Europa». Serodoli. Ci crede Campiglio e ci crede Folgarida e Marilleva e dunque resta in agenda, nonostante il no della Provincia e la sollevazione corale degli ambientalisti. «Loro fanno il loro dovere, noi facciamo il nostro – ripete il presidente Collini – ma le nostre ragioni sono serie: la concorrenza di comprensori forti di 300 chilometri di piste contro i nostri 150, un’unica zona sopra i 2500 metri (il Grosté) che in certi periodi rimane l’unica praticabile ed è satura, la sicurezza che nei momenti di punta si riesce a garantire distribuendo i flussi e un altro collegamento con la Val di Sole, che sarebbe indispensabile». Il bilancio è stato infine votato all’unanimità da 82 soci, con 44 deleghe (674 mila azioni) alla presenza di tutta la politica e delle istituzioni locali, dai Comuni alla Comunità di valle, Trentino Sviluppo, Trentino Marketing, Funivie Pinzolo, Funivie Folgarida e Marilleva, Regole di Spinale e Manez e Asuc di Fisto.

Quotidiano TRENTINO