Il Giro d’Italia torna a Campiglio dopo 16 anni

di Uff. Stampa TN

Nel 2015 una tappa della corsa rosa terminerà a Madonna di Campiglio

IL GIRO D’ITALIA RIABBRACCIA LA PERLA DELLE DOLOMITI

Il Trentino, spesso teatro di grandi eventi ciclistici, si conferma il palcoscenico naturale ideale per ospitare le tappe di montagna della gara più amata dagli italiani. All’ombra delle Dolomiti i grandi campioni di questa disciplina vivranno una delle giornate più attese ed importanti del Giro del prossimo anno.

Il Giro d’Italia è uno degli appuntamenti fissi della primavera trentina: da quando esiste innumerevoli tappe della corsa rosa hanno avuto come protagoniste, a volte anche decidendo la sorte della competizione, le montagne della nostra provincia e alcune di queste epiche sfide sono entrate di diritto nell’immaginario collettivo degli appassionati delle ruote strette. Da quando il ciclismo ha conquistato una grande popolarità il Trentino, infatti, ha sempre vantato un feeling particolare con questo sport, una disciplina che fa del territorio il proprio stadio naturale, nel quale trovano inevitabilmente posto non solo gli spettatori, ma anche le infinite peculiarità ambientali che lo impreziosiscono.

Non è un caso che parecchie edizioni del Giro d’Italia abbiano vissuto i momenti decisivi sui tornanti dei passi alpini dolomitici e che molte delle imprese capaci di rendere celebri i campioni delle due ruote siano state compiute sulle salite che caratterizzano le nostre montagne. Anche il prossimo anno dunque, il binomio Giro – Trentino non poteva mancare. Domenica 24 maggio 2015 la corsa rosa tornerà dopo sedici anni a Madonna di Campiglio (dove, nel 1999, Marco Pantani conquistò il suo ultimo successo al Giro), località che in passato ha ospitato frazioni che hanno scritto la storia di questa manifestazione ma anche di altre gare a tappe, come il Tour de Pologne (il 27 luglio 2013 a trionfare sul traguardo della “Perla della Dolomiti” fu il toscano Diego Ulissi) e il Giro del Trentino (nel 2011 primo posto per il ceco Roman Kreuziger). Nel 2014 la corsa più amata dagli italiani è arrivata nella nostra provincia nella sua terza e decisiva settimana, quella che, da tradizione, ha il compito di delineare la classifica generale. La 17ª tappa è partita da Sarnonico, in alta Val di Non, paese tornato a “salutare” il Giro a distanza di dieci anni dall’ultimo passaggio. Il giorno successivo i riflettori si sono spostati sulla Valsugana, con la frazione scattata da Belluno e terminata ai 1.780 metri del Rifugio Panarotta, dopo 171 km ricchi di insidie, con tre gran premi della montagna, due dei quali di prima categoria. Il primo a tagliare il traguardo è stato il colombiano Julián Arredondo, con il connazionale Nairo Quintana che nella tappa valsuganotta ha posto un altro importante “mattoncino” verso la conquista della classifica generale.

Nel 2013, invece, il nostro territorio ha ospitato la cronoscalata Mori – Polsa di Brentonico, una corsa contro il tempo che ha lanciato il siciliano Vincenzo Nibali verso il successo finale sul podio di Brescia. E proprio le grandi salite, i momenti più esaltanti e affascinanti dei grandi giri, hanno spesso e volentieri trovato il proprio palcoscenico naturale in Trentino: indimenticabili gli arrivi del Giro d’Italia del 2012 all’Alpe di Pampeago (successo per Kreuziger) e al Passo dello Stelvio (vittoria del belga De Gendt) e quello dell’anno precedente al Rifugio Gardeccia (trionfo a sorpresa per lo spagnolo Mikel Nieve), nel cuore della Val di Fassa. Senza scordare le montagne e gli altri passi dolomitici che nel recente passato hanno ospitato le gesta dei grandi scalatori al via della corsa rosa: Passo San Pellegrino, Marmolada, Fedaia, San Martino di Castrozza e Monte Bondone, spesso salite decisive per delineare la classifica finale.

Ma il rapporto tra il Trentino e il ciclismo non si limita ai grandi eventi sportivi dedicati ai campioni di questa disciplina. La nostra terra, infatti, si propone al grande pubblico anche attraverso le proprie strade, i percorsi più suggestivi e i tre grandi circuiti di mountain bike (Dolomiti di Brenta Bike, Dolomiti Lagorai Bike e Mountain & Garda Bike), elementi qualificanti dell’offerta turistica del territorio per gli amanti dello sport. Senza scordare, ovviamente, la rete di piste ciclabili, che conta già oggi oltre 400 km di tracciati, distinguendosi per gli elevati standard di qualità offerti, ovvero la larghezza minima della carreggiata, il fondo costituito di un particolare materiale bituminoso, le puntuali indicazioni, la disponibilità delle tracce gps da inserire sul navigatore prima di partire, la possibilità di caricare la propria bici su un pullman o un treno locale, il ristoro e il supporto tecnico offerto dai bicigrill, il cui numero è in costante aumento.

Profilo altimatrico della tappa Marostica – Madonna di Campiglio