La Danza macabra vista da un figurante

di Pio Tisi

Come già stato scritto lo spettacolo di lunedì sera “PENSA LA FINE”, ispirato alla Danza macabra dei Baschenis, è stato bellissimo, anche vissuto da dentro come figurante, ed è stato visto da una
moltitudine di gente molto attenta che ha seguito con passione le varie scene dello spettacolo,
applaudendo proprio nei momenti giusti per non perdersi nemmeno un secondo di rappresentazione.

Lo spettacolo è stato allestito e condotto con la solita maestria dai fratelli Binelli, che hanno saputo mettere
in bocca agli attori, le parole, le frasi più importanti, estrinsecate dalle scritte della Danza Macabra.

Solo pochi (fra loro i fratelli Binelli) sanno entrare e capire il senso eternale delle scritte del dipinto, esternando il loro significato più profondo e cioè che al di sopra di tutto e tutti c’è la morte, dolorosa per tutti, ma che con l’amore e il rispetto per gli altri questa dipartita la si può accettare con più rassegnazione e alla fine la gioia della resurrezione. Questo, il pubblico di ieri sera l’ha recepito, l’ha sentito e lo si è notato dall’estrema attenzione con cui lo spettacolo è stato seguito.

Io credo che questa rappresentazione voglia ricordare a tutti che la morte non è una punizione, ma una cosa naturale e il volersi male, il non rispettarsi, il non rispettare le cose altrui alla fine non serva a nulla perchè prima che ognuno se l’aspetti arriva la la “fine” che annulla tuttociò che si è fatto o costruito e di ognuno rimane solo un ricordo sbiadito, ma solo se si ha lasciato qualcosa di buono.

“La hora è fenita” (foto Filo’ Val Rendena)