Madonna di Campiglio – Alcuni chiarimenti sulla vicenda della “villa del console danese”

Se allora – e purtroppo anche oggi – è possibile intervenire su immobili di pregio storico-architettonico, è perché a monte non è mai stato imposto alcun vincolo di tutela. La responsabilità ricade quindi su chi ha amministrato, non avendo avuto il coraggio o la volontà di proteggere adeguatamente il patrimonio architettonico.
La Soprintendenza avrebbe potuto apporre un vincolo anche su proposta del Comune, ma non può più intervenire una volta che il proprietario ha presentato – legittimamente – una domanda di Permesso di Costruire conforme allo stato attuale dell’immobile.
In casi simili, sarebbe stato compito del Comune, in sede di pianificazione urbanistica, includere l’edificio tra quelli storici “sparsi” e classificarlo nella categoria R1 – restauro. Ma ciò non è mai avvenuto.